Ultima modifica 22 Aprile 2015

 

Trentotto anni fa nasceva una delle attrici naturalizzate americane più talentuose dei nostri giorni.
Classe 1975 e di gran classe si può parlare senza essere tacciati di banalità, Charlize nasce in Sudafrica da padre francese e madre olandese da cui eredita colori chiari e il fisico statuario.
Cresce in una bellissima tenuta nei pressi di Johannesburg mentre i genitori spesso si assentano per seguire gli importanti affari del padre. Cresce in solitudine nel podere di un Paese ricco di contrasti e panorami mozzafiato e la sua adolescenza viene segnata dalla morte del padre, ucciso dalla madre per legittima difesa, dopo anni di violenze e liti da dimenticare. Alcune indiscrezioni riportano che in realtà sia stata lei stessa a causare la morte del genitore, ma questo, come spesso accade, non è dato di sapere e rimarrà sepolto nei suoi dolori.

Subito dopo, madre e figlia decidono di lasciare tutto, e approdano in Italia, dove la futura stella di Hollywood partecipa e vince al concorso internazionale di Positano “New Models Today”.

Per lei, questa, è una “sliding door”… si è aperta la porta della moda.

Charlize si trasferisce a Milano dove per anni lavora come modella e il successo mediatico arriva con il ruolo di protagonista nello spot della “Martini”, ambientato a Santa Margherita Ligure nel 1993.

Nel frattempo la giovane modellina sudafricana diventa donna, ha spessore e contenuti forti e il mondo della moda comincia a stringere. Quando sei abituata ad avere dentro il vento della ribellione e il sapore delle avversità senti il bisogno di passioni concrete.
E’ così, o così almeno si può tradurre, che Charlize abbandona tutto, vola a New York e torna al suo vero amore: la danza classica.
Dopo alcune interpretazioni definite degne di nota dagli addetti ai lavori purtroppo però la carriera si ferma per un serio infortunio al ginocchio.
Un’altra “sliding door” si ripresenta. Nel 1995 esordisce nel cinema e, per fortuna, non ha più smesso.
Le sue performance sono state un continuo miglioramento.

L’avvocato del Diavolo con Pacino e Reeves, The Austronaut’s Wife, La leggenda di Bagger Vance regia di Robert Redford, Gioco di donna con Penelope Cruz e, una su tutte, Monster, in cui è una donna maltrattata e sofferente che diventa un serial killer, e per la quale performance, nel 2004, ha vinto l’Oscar e il Golden Globe.

Il 30 settembre 2005 arriva anche la consacrazione ufficiale a Dea dell’Olimpo Hollywoodiano: Charlize Theron riceve la sua stella nella “Hollywood Walk of Fame”.
Bionda, occhi chiari, pelle diafana, lunghe gambe come stecche d’ebano, atteggiamento schivo e composto, vive con la madre dopo alcune lunghe relazioni finite con dolore.
Anima travagliata, sguardo fermo, madre adottiva di un bimbo di colore dal 2012, impegnata in alcune organizzazioni per i diritti delle donne e dei gay, Charlize ha dichiarato:
“Mi offende vivere in un gruppo sessuale elitario, forse perché sono cresciuta in un Paese duramente piegato dall’apartheid e credo sia una forma di isolamento di cui non voglio far parte. Tutti dobbiamo avere la possibilità di sposarci e mi sembra assurdo si continui a discutere di questo argomento”.
“Chapò” a te che potresti permetterti di volare sopra la quotidianità, ma che hai deciso di rimanere sulla Madre Terra e contribuire al suo miglioramento.

L’augurio per il tuo compleanno, che stai passando a Roma per impegni di lavoro, è che tu possa trovare la giusta formula della serenità, da qualunque parte essa venga!

Michela Cortesi

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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