Aurora, la bambina del salvadanaio

Ultima modifica 6 Novembre 2015

 

Ha rinunciato senza indugio ai regali per il suo quinto compleanno. Bambole, peluches, Playstation, videogiochi o tablet? No, grazie.

Caparbiamente ha chiesto che le venisse dato il corrispettivo in moneta sonante. E quei denari li ha con diligenza infilati nella fessura di un salvadanaio giallo in latta, con stampata la foto di un allegro papero.

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Poi una volta riempito, una banconota e una moneta dopo l’altra, ha calcolato il valore di quel preziosissimo tesoro, lei che da poco tempo ha imparato a far di conto: così Aurora, cinque anni e da uno malata di leucemia, ha donato trecentoventi euro al reparto dove lei stessa è in cura. Orgogliosa e felice, li ha consegnati nelle mani del professor Giuseppe Basso, direttore dell’Oncoematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera universitaria di Padova.

La “bambina del salvadanaio è da poco entrata nella sezione trapianti: per sconfiggere il male le faranno un autotrapianto di cellule staminali. Tutti tifano per lei, memori di quel suo gesto incredibilmente buono che ha commosso un’intera ala del Dipartimento per la salute della donna e del bambino dove Aurora – con i suoi golf di lana e cuffietta, a nascondere i capelli resi radi dalle terapie – è ormai di casa.

L’Associazione Team for Children ha fatto da tramite della sua donazione. “I soldi li abbiamo contati insieme – dice la presidente Chiara Girello Azzenae con essi, aggiungendone altri, abbiamo acquistato un misura pressione a colonnina per il DayHospital oncologico, uno strumento di ultima generazione di cui c’era necessità. L’ha scelto la caposala, naturalmente con il benestare di Aurora. Noi, a testimonianza della riconoscenza dell’associazione e dell’intero reparto, abbiamo contraccambiato con una Barbie”.

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E non è finita qui. “Aurora è stata fantastica. Ora abbiamo pronta un’altra cassettina – confida mamma Valentina, dalla sua casa a Fossò, in provincia di Venezia – sempre per l’Oncoematologia di Padova. L’ispiratrice è stata mia figlia che, nonostante la giovanissima età, ha smosso tanti amici, anche i clienti della pizzeria dei nonni“.

Questa seconda donazione, frutto della minuziosa campagna di sensibilizzazione promossa dalla piccola Aurora, ammonta a cinquecento euro. Una mission, quella di Aurora, che ben presto ha trovato terreno fertile, attecchendo tra i compagni dell’asilo, i loro genitori, la parrocchia, i cantori di paesi vicini.

Per aiutare il centro sanitario dove la piccola sta combattendo la sua battaglia più grande, si sono rimboccati le maniche anche Matteo, Fabio, Jessica, Arianna, Andrea ed Emanuele. Durante le feste comandate, di casa in casa gli amici padovani hanno racimolato altri settecento euro – chi ha cantato, chi ha suonato, chi ha bussato alla porta di aziende del territorio – e sempre Aurora ha deciso di destinare la somma all’acquisto di materiale elettromedicale.

I bambini sono dei piccoli guerrieri con immensi gesti d’amore.

Paola Lovera

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