Ultima modifica 10 Marzo 2021

Sembra incredibile, eppure capita: avviarsi alla cassa del supermercato e accorgersi di aver preso tutto, persino lo spazzolino nuovo per il water e il pangrattato biologico, dare un’ultima occhiata al carrello stracolmo di merce e accorgesi che manca “qualcosa”.

Quel “qualcosa” ora gioca spensieratamente in bilico su una piramide di bottiglie di acqua lievemente frizzante in offerta speciale. E’ alto circa un metro e non è un articolo che si compra in un qualsiasi negozio, ma si partorisce con dolore.
Panico e costernazione nel genitore distratto, un rapido annuncio all’altoparlante preceduto dall’immancabile “dlin – dlon” e l’amato bene viene riaffidato alle braccia tremanti di chi, per un istante, ha commesso l’imprudenza di perderlo d’occhio.

Può succedere a chiunque, inutile negarlo.
Smarrire un figlio, soprattutto se è particolarmente vivace e vanta una velocità di spostamento pari a quella dell’ Eurostar, non è poi un’evenienza così rara. Capita, e a volte basta frugare un istante nelle tasche alla ricerca del cellulare che squilla affinché accada.

Ma da oggi c’è una geniale soluzione per arginare il problema.

Tatuare il proprio figlio e, in caso di smarrimento, passarlo allo scanner sullo Smart Phone come se fosse una confezione di filetti di merluzzo surgelato per verificarne la posizione spazio – temporale.

Si chiama “SafetyTat QR” ed è un innovative sistema Made in Usa le cui strabilianti potenzialità sono pubblicizzate in questo sito: Safetytat

Il tatuaggio sottocutaneo, poiché è pur sempre un prodotto “per bambini”(così deve aver pensato il suo zelante ideatore) è ingentilito da una vasta scelta grafica di immagini: farfalline, dinosauri, beniamini dei cartoons… Può contenere fino a 90 caratteri relativi ad eventuali allergie/malattie del bambino e i contatti telefonici dei genitori per ricondurlo alla base. E’ temporaneo e removibile, ringraziando il cielo, nell’auspicabile ipotesi in cui ci si penta di aver marchiato come un vitellino il proprio figlio nel timore di sperderlo nell’universo.

Magari questa idea piacerà ai genitori particolarmente ansiosi, ma a noi non piace affatto. Ci sembra l’ennesimo passo per consentire all’intelligenza artificiale di prevaricare quella umana. E anche un buon sistema per rincoglionirsi definitivamente, un po’ come accade a chiunque non riesca ad imparare a memoria un numero telefonico, fosse anche quello di casa sua. Tanto c’è la rubrica elettronica a correre in suo soccorso…

Smarrire un figlio in un luogo affollato è terribile, lo sappiamo.

Ma per arginare il problema, e vi assicuriamo che non è sarcasmo questo, ma un semplice dato di fatto, è sufficiente comportarsi alla cara, vecchia maniera: tenere saldamente per mano i nostri figli; una soluzione decisamente più umana e sicuramente più efficace.

Lasciare che sia un sistema artificiale a preoccuparsi per la sorte della nostra prole, oltre ad essere un concetto agghiacciante, ci porta inevitabilmente ad abbassare il livello di guardia e a commettere più errori.

E se poi dovesse scaricarsi la batteria dello Smart Phone, come facciamo a ritrovare la pecorella smarrita? Urlando disperatamente il suo nome a destra e a manca, e chiedendo spasmodicamente a chiunque se per caso ha visto un bimbo/a biondo/a in jeans e magliettina rossa che non si separa mai dal suo coniglietto di pezza giallo, così come si è sempre fatto nei secoli dei secoli. Ecco come facciamo.

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here