Ultima modifica 26 Ottobre 2016

Con l’arrivo della bella stagione accade che i “mamma ho sete” aumentino esponenzialmente e, si sa, i bimbi di rado si accontentano di un bicchiere d’acqua.

Se aggiungiamo a questa tendenza l’attrazione che i bimbi hanno per i liquidi colorati, ci ritroviamo spesso con mamme che finiscono per cedere a qualche capriccio “fluorescente”.
Il guaio è che spesso queste bevande colorate appartengono ai cosiddetti “energy drink”.

Ma voi offrireste mai un caffè ad un bambino?

Cosa sono gli energy drink

Gli energy drink sono diventati popolari negli anni ‘90 e non vanno confusi con gli sport drink, utilizzati dagli sportivi per ripristinare il corretto apporto di sali minerali persi durante l’attività sportiva.

Gli energy drink sono in genere bevande, che contengono una discreta quantità di zuccheri semplici (circa 10g in 100ml, che apportano circa 110 kcal per lattina) e già questo dovrebbe essere sufficiente per dissuadere qualsiasi mamma dal dare una simile bevanda al proprio bambino.

energydrink_bambino

Ma la parte peggiore per i bambini non sono gli zuccheri, bensì una serie di sostanze stimolati come caffeina, taurina, vitamine del gruppo B, glucuronolattone, sostanze vegetali eccitanti come guaranà e ginseng e, come accade spesso, coloranti che danno a queste bevande colorazioni accattivanti.

Gli effetti sui più piccoli

Bere una lattina di energy drink equivale all’incirca all’assunzione della stessa quantità di caffeina contenuta in 5 caffè!

L’eccesso di caffeina – anche per un adulto – provoca un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, oltreché, cosa molto più grave per un bambino, interferisce con l’assorbimento del calcio.

Inoltre la caffeina, come è noto, è un eccitante e, soprattutto nei bambini, può provocare una forte alterazione del ciclo sonno-veglia.

Un altra sostanza poco indicata per l’età pediatrica è la taurina, un aminoacido che sostiene l’attività muscolare attraverso un effetto rigenerante e disintossicante. La taurina può provocare pressione alta, palpitazioni, calo della temperatura corporea e diarrea.

In alcuni paesi (come la Norvegia e la Francia) la vendita di questi drink è stata regolamentata, se non vietata da specifiche norme. In Italia, invece, il Ministero della Salute ha imposto che le ditte produttrici indicassero l’alto contenuto di caffeina, senza limitarne le possibilità di acquisto.

Dissetarsi è semplice

In assoluto non è consigliabile dare a bambini alcun tipo di energy drink e preferire sempre delle alternative più naturali e soprattutto più adatte al corpo di un bambino.

Se l’acqua vi sembra un rimedio poco efficace per reintegrare i sali minerali e le energie perse dopo una bella sudata, date loro un po’ di tè (leggero e con poco zucchero) o una bella spremuta.

Le bevande “colorate” lasciatele pure sugli scaffali.

Dott.ssa Luana Longo

Trent’anni, farmacista, laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l’Università della Calabria si occupa di informare e sensibilizzare su temi che riguardano la salute, curiosità sui farmaci, bellezza, prevenzione e tanto altro, attraverso un linguaggio semplice, ironico e adatto alla vita di tutti i giorni.

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