Bimbo in acqua: cosa fare in caso di annegamento

Ultima modifica 8 Luglio 2020

La speranza è che nessuno si debba mai trovare nelle condizione di farlo, ma, soprattutto per un genitore, è essenziale sapere quali siano le manovre da praticare in caso di annegamento.

Bimbo in acqua: cosa fare in caso di annegamento

Manovre antisoffocamento

In estate poi le possibilità che i bambini possano essere esposti a questo tipo di pericoli, naturalmente aumenta in maniera esponenziale: basta un attimo di distrazione e ‘zac’! Ed ecco che il bambino è già in acqua. Il solo pensiero fa tremare i polsi!

La maggior parte delle mamme, lo sappiamo, non distoglierebbero mai, neanche per un secondo gli occhi dal proprio bambino, ma, ahimè, gli incidenti accadono ed è per questo che bisogna essere attenti. E quando accadono l’unica cosa che veramente conta è essere preparati.

Regola fondamentale: sangue freddo. Si tratta forse della cosa più difficile da fare, ma è la precondizione essenziale per eseguire correttamente le manovre necessarie e soprattutto avere la giusta lucidità per chiamare i soccorsi.

Cosa fare in caso di annegamento

La prima ovvia, ma essenziale, azione da intraprendere è togliere il bimbo dall’acqua; più il bimbo rimarrà sottacqua, più la situazione va a peggiorare. Nelle situazioni più gravi si verifica un’interruzione della respirazione ed il bimbo può assumere un colorito pallido e cianotico.

Se il bimbo è cosciente bisogna sdraiarlo a terra adagiato su un fianco: in questo modo l’acqua ingoiata, attraverso la tosse ed il vomito, potrà uscire, impedendo che le vie respiratorie possano ostruirsi;

Se il bambino NON RESPIRA è assolutamente necessario praticare una rianimazione cardiopolmonare:

  1. Aprite le vie respiratorie posizionando una mano sulla fronte e gentilmente estendete il capo;
  2. Respirazione bocca a bocca: Tappate il naso, posizionate la vostra bocca sulla quella del bambino ed effettuate 5 insufflazioni (soffi) iniziali;
  3. Posizionate la vostra mano al centro del torace del bambino e, con il palmo della mano, applicando una pressione verso il basso (1/3 del torace) effettuate 15 compressioni e quindi 2 insufflazioni;
  4. Continuate con cicli di 15 compressioni e 2 insufflazioni sino a che il bambino non si rianima o all’arrivo dei soccorsi.

Se avete qualche dubbio in merito alle manovre da eseguire questo video potrà esservi molto utile.

Nel caso in cui il bambino abbia meno di 1 anno di età la procedura varia leggermente:

  1. Aprite le vie respiratorie posizionando una mano sulla fronte
  2. Posizionare la bocca sulla bocca del lattante ed effettuate 5 leggere insufflazioni iniziali;
  3. Posizionare 2 dita al centro del torace e effettuare una pressione verso il basso (1/3 del torace). Dopo 15 compressioni eseguite 2 insufflazioni;
  4. Continuate con cicli di 15 compressioni e 2 insufflazioni sino a che il bimbo non si rianima o fino all’arrivo dei soccorsi.

In quest’altro video si può vedere nel dettaglio come svolgere queste manovre sui bimbi molto piccoli.

Ribadendo sempre la speranza che non dobbiate mai trovarvi in una simile condizione cercate di tenere a mente queste azioni: potrebbero davvero fare un’enorme differenza!

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