Cancro al colon, la cura arriva dall’uva

Ultima modifica 6 Novembre 2015

cancro

I semi d’uva aumentano l’efficacia della chemioterapia e contribuiscono a ridurne gli effetti collaterali. A rivelarlo è un nuovo studio condotto presso l’Università di Adelaide recentemente pubblicato sulla rivista scientifica PLoS One. Secondo i ricercatori australiani l’azione antinfiammatoria svolta dai tannini e dai polifenoli contenuti nei semi d’uva contribuirebbe a ridurre i sintomi della mucosite, un grave disturbo del tratto gastrointestinale che molto spesso colpisce i pazienti malati di tumore al colon dopo il trattamento chemioterapico. Ma non solo; l’azione della due sostanze sarebbe anche in grado di incidere significativamente sulla vitalità delle cellule tumorali.

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La mucosite provoca un drastico abbassamento della qualità della vita dei pazienti affetti da cancro e talvolta riducendo o estinguendo l’efficacia della chemioterapia. Proprio per questo motivo negli ultimi anni la scienza medica è alla ricerca di nuovi trattamenti alternativi in grado di contrastare gli effetti della mucosite potenziando l’azione della chemioterapia senza compromettere il benessere del paziente.

Allo stato attuale la combinazione ottimale non è stata ancora individuata, ma lo studio australiano ha fornito confortanti indicazioni  su quella che potrebbe essere presto considerata una nuova opzione terapeutica. I test effettuati avrebbero infatti mostrato che i tannini estratti dai semi d’uva non causano effetti collaterali sull’intestino a concentrazioni non superiori a 1.000 mg e diminuiscono sensibilmente il danno intestinale causato dal trattamento chemioterapico. L’infiammazione indotta dalla chemioterapia è diminuita fino al 55%, mentre contemporaneamente è aumentata del 26% l’efficacia del trattamento sulla crescita delle cellule tumorali del colon. Secondo gli autori i semi d’uva già noti per le proprietà antinfiammatorie avrebbero così dimostrato un grande potenziale anche come possibile trattamento anticancro. Ora il prossimo passo sarà quello di approfondire i risultati della ricerca.

Mangiamo più uva. Adesso e sempre.

Paola Lovera

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