Ciuccio, pollice o niente?

Ultima modifica 2 Settembre 2016

Personalmente ritengo che la risposta corretta sia niente.

bambina con dito in boccaOdio vedere i bambini che passano la maggior parte del loro tempo con il dito in bocca, di solito il pollice, non mi piace proprio a livello estetico (tralasciando i danni che può causare l’abitudine al palato di un bambino), vedere un bimbo con il ciuccio in bocca è tutta un’altra cosa, certo non quando il bambino ha tre o più anni perché a quel punto diventa già un po’ più antipatico, ma sicuramente l’effetto che fa è diverso da quello di avere in bocca il pollicione.

Ovviamente quello che ho appena espresso è un giudizio personale, l’idea di una mamma che quando è diventata tale ha cercato in tutti i modi che la sua bambina si affezionasse a tutto meno che al suo pollice proprio perché non gradendo la cosa negli altri bambini l’idea che fosse proprio sua figlia a sviluppare una tale abitudine non la riempiva certo di gioia!  Ma soprattutto, come mi ha fatto notare mia cugina che quando io sono diventata mamma di figli ne aveva già tre,  il pollice genera un’abitudine nei bambini molto più difficile da eliminare perché “sempre a disposizione”.

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Il ciuccio invece, pur essendo difficile da eliminare, in un modo o in un altro ad un certo punto viene abbandonato dal bambino, magari in maniera difficile con pianti e lacrime, ma una volta che non lo ha più a disposizione il “problema” non esiste più.

Invece il pollice è sempre li, pronto all’uso!

E come fare per togliere questa abitudine?

Non ho risposte e non le voglio avere proprio perché non avendo mai avuto figlie con questa abitudine non mi sono mai dovuta scervellare per arrivare ad una soluzione.

Però so che togliere il ciuccio ad un bambino che è abituato a portarlo non è cosa facile, di conseguenza immagino che togliere l’abitudine al dito in bocca sia ancora più difficile proprio perché non si tratta di un oggetto esterno o estraneo ma semplicemente di una parte del proprio corpo, sempre “a portata di bocca”!

Certo dall’altro punto di vista so che chi mi conosce potrebbe obiettare che io ho avuto il problema di togliere alle mie figlie l’abitudine al seno, perché la prima è stata allattata per tanto tempo e la seconda è sulla buona strada, ma per lo meno questa è un’abitudine che io definisco “privata” (perché più i bambini crescono più diventa tale), e che pur essendo abitudine lascia lo stesso l’idea alla mamma che, in fondo in fondo, sia ancora una sorta di nutrimento.

Laura Zampella

 

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