Come capire se si è in burnout genitoriale

Ultima modifica 27 Aprile 2023

Lo stress e la sensazione di stanchezza che possono provare i genitori, in generale è una situazione momentanea invece se si prolunga nel tempo può trasformarsi in un disturbo, il burnout genitoriale.

I sintomi di questo disturbo si manifestano come esaurimento psichico e fisico e mancanza di serenità nella quotidianità in famiglia. Tutto ciò provoca un allontanamento dal ruolo familiare e dai figli. Il disagio causato da questa condizione ha come effetti il cattivo umore, l’aggressività oppure la rassegnazione. Le domande da porsi, per capire se si sta vivendo una condizione di questo tipo, sono relative alle attività quotidiane genitoriali. Ad esempio se si considerano semplici da svolgere e se rimangono energie sufficienti da investire in altre attività. Il burnout genitoriale non dipende da una specifica situazione lavorativa o dal modo di vivere, può riguardare tutti i genitori.

burnout

Consultare uno psicologo

La perdita di piacere nel trascorrere del tempo con i figli e di essere coinvolti nella loro educazione e nella cura o il distanziamento emotivo e la diminuzione delle manifestazioni di affetto sono segnali di burnout genitoriale. Il disagio derivante da questa situazione non si risolve da solo. Inoltre il burnout può avere delle conseguenze sui familiari; in una coppia si moltiplicano i litigi e i figli percepiscono l’esistenza di un problema.

Un terapista è in ascolto neutrale del paziente e allo stesso tempo lo mette in discussione sia come genitore sia come individuo. È un percorso in cui è necessario l’apprendimento all’ascolto dei bisogni individuali. Scegliere la terapia online è il modo migliore per conciliare gli impegni lavorativi e familiari con il supporto psicologico. Il centro medico Serenis offre questo servizio tramite una piattaforma con oltre 500 terapeuti e le sedute sono svolte sull’applicazione o sul sito con videochiamata. Clicca qui per compilare il questionario e in seguito all’analisi algoritmica, avere assegnato lo psicologo specializzato in materia di burnout genitoriale. La prima seduta è gratuita e consente di comprendere se iniziare insieme al terapeuta un cammino per il benessere mentale.

Prevenire il burnout genitoriale

Prima di raggiungere un punto di non ritorno dopo uno stato di stress e di stanchezza per un lungo periodo, è necessario reagire e correre al riparo adottando differenti abitudini quotidiane. Innanzitutto i genitori devono prendersi del tempo per loro stessi e non sentirsi in colpa. I conflitti familiari possono insorgere quando non c’è una buona comunicazione sia con il coniuge sia con i figli. È essenziale comunicare apertamente per non creare incomprensioni.

Occorre abbandonare l’idea di essere genitori perfetti. In base a un’indagine svolta da un’università belga, scrive l’Ansa, l’esaurimento, o ‘burnout’, non è più solo un disturbo legato al lavoro, ma anche alla famiglia: sono le vittime della sindrome da genitori perfetti, a causa della fatica di gestire tutti gli impegni dei figli, sempre attenti e presenti. Ne soffre oltre un genitore su dieci. È irrinunciabile poi l’equilibrio fra vita lavorativa e familiare e richiede i giusti limiti da rispettare in merito alle ore da dedicare al riposo e al lavoro. Un aiuto a ridurre lo stress viene dall’esercizio fisico e dalle attività svolte all’aperto e il benessere mentale e fisico migliora.

Burnout genitoriale o professionale

Il burnout professionale si manifesta nell’ambito lavorativo, a differenza del burnout genitoriale che è legato alla sfera familiare. La mancanza di concentrazione, la sensazione di essere sopraffatti dalla mole di lavoro da svolgere può portare all’esaurimento e di conseguenza questo disturbo va a influire sulla vita personale. È il risultato di uno stato di stress che è diventato cronico. Qualsiasi persona può provare i sintomi di burnout professionale quando c’è uno squilibrio, per molto tempo, nelle energie spese per il lavoro e dall’altro lato uno scarso recupero con il riposo.

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