Ultima modifica 9 Aprile 2016

Il giorno di Pasqua una simpatica nomade con tanto di figlio di pochi mesi in braccio ha tentato il furto in un appartamento di Macerata.
Ma la legge italiana pur avendola “beccata in flagrante” la libera perché madre di un bambino di pochi mesi.
Lei si fa fotografare con un sorriso da copertina e mentre esulta col segno della vittoria fatto con le dita.

Ma, si possono dire parolacce su un magazine per mamme?

Cerco di mantenere la calma dopo aver letto questa notizia che mi manda in bestia.
Mi applico e faccio ricerche su ricerche sul popolo Rom.
Scopro un sacco di cose interessanti che non conoscevo sulla loro origine, la loro storia.
Mentre cerco di approfondire il motivo per il quale vivano di furto, o altre peggiori cose, mi saltano agli occhi alcuni articoli di persone che li difendono a spada tratta scrivendo che bisogna capire. Alcuni di loro furono deportati nei campi di concentramento, molti furono uccisi, noi non li capiamo, non li rispettiamo e se fossimo dei buoni cristiani non saremo sempre pronti a giudicarli.

mamma-zingara

Ma che cosa state dicendo?
Anche alcuni nostri nonni furono deportati e alcuni di loro morirono a causa del nazismo. Quindi io sarei giustificata se iniziassi a rubare?

Non conosco Rom che lavorino. Conosco Rom (anche detti “zingari ” ma sia mai che mi si accusi di usare termini dispregiativi) che rubano, elemosinano insistentemente, ho letto cose inimmaginabili su di loro che ho quasi paura a scriverle.

Ora i buonisti mi chiederanno di non generalizzare perché fra loro ci sono Rom buoni e volenterosi, alcuni vanno a scuola. Alcuni lavorano. Sarò ben felice di essere smentita.
Noi abbiamo circa 180.000 Rom in Italia che vivono nelle roulotte e viaggiano coi Mercedes.
Che elemosinano ma sono in possesso di ingenti quantità di denaro.
Fra loro la quasi totalità ha già ricevuto una denuncia.

Non venite a farmi discorsi di integrazione perché io stessa, qualche tempo fa per pure curiosità ho chiesto ad una zingara se poteva interessarle un posto di lavoro e lei mi ha riso in faccia.

E’ una categoria che proprio non riesco a difendere.
Non faccio come certa gente che scrive ” al rogo!”, questo no.
Però vorrei che venissero controllati, e puniti.

Quando ho partorito la mia prima figlia ricordo che una Rom è arrivata, ha suonato il campanello del nido/sala parto, è entrata e dopo pochi minuti aveva partorito.
Il bambino l’ha lasciato in ospedale. Questa ‘donna’ aveva si è no 19/20 anni. È uscita ridendo con la sua amica, non so se l’hanno trattenuta come da prassi..
Poi l’ho rivista seduta in città ad elemosinare con in braccio un bimbo. E mi domando, ma sarà suo?

Io ho paura di questa gente.
Paura di quello che possono vedere o provare questi bambini che sono nelle loro mani. Chi li controlla? Qualcuno fa esami a questi bambini per vedere se stanno bene?

Perché hanno liberato questa donna invece di trattenerla?
Quel bimbo che aveva con se come crescerà… e perché uno è rimasto in ospedale?
Cosa volete che vi dica, io non riesco a vivere sapendo che ci sono queste situazioni.
Io DEVO sapere. VOGLIO sapere.

Per il futuro dei miei figli, per un mondo giusto, per abbattere l’indifferenza.
Vorrei che tutti urlassimo a gran voce che questo mondo non può più andare avanti così.
Siamo ad un punto di non ritorno.

Perché una mamma Rom può permettersi di entrare in un appartamento, rubare, e poi essere rilasciata?
Perché nessuno ci tutela, perché io devo avere paura ad andare per strada con i miei figli, e cosa ancora peggiore devo avere paura tra le mura domestiche?

Basta!

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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