Ultima modifica 6 Novembre 2015

infezionebatterivirus

Le tecnologie più all’avanguardia sono vicine ai bisogni medici in modi sempre più stupefacenti ed efficienti. La stampa tridimensionale ne è un buon esempio essendo in grado di fornire un metodo rapido per creare parti del corpo umano in caso di necessità o a scopo di studio e ricerca.

Un’importante categoria nelle tecnologie utilizzate a scopo medico è rappresentata dai dispositivi impiantabili. Recentemente un team di ricercatori ha dimostrato l’efficacia di un chip wireless nel trattare alcune infezioni batteriche in maniera mirata per poi dissolversi a lavoro ultimato.

Lo studio è stato effettuato dai ricercatori della Tufts University, situata vicino a Boston, e della University of Illinois at Urbana-Champaign che sono riusciti ad ottenere dei risultati più che incoraggianti. Quella contro le infezioni batteriche è una lotta continua, alla ricerca di nuovi antibiotici e metodi di cura ed il trattamento può risultare generalmente difficile sia con i medicinali che con terapie più invasive.

Il nuovo impianto elettronico ha dimostrato di poter eliminare l’infezione batterica in alcune cavie da laboratorio infondendo calore, tramite attivazione con segnale wireless, nei tessuti infetti scomponendosi poi in modo innocuo. Nella pubblicazione della Tufts University viene enfatizzata l’importanza del risultato.

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Questa dimostrazione è un importante passo in avanti per lo sviluppo di dispositivi medici “on-demand” che possono essere attivati in remoto per svolgere funzioni terapeutiche in un paziente e che scompaiano dopo il loro uso senza il bisogno di recuperarli. Queste strategie wireless possono aiutare a gestire infezioni post-operatorie, per esempio, o aprire la strada per eventuali metodi di somministrazione dei farmaci via wi-fi.

Come viene sottolineato i più comuni dispositivi impiantabili normalmente usano materiali non degradabili che hanno una durata dell’operatività limitata e che devono essere rimossi o rimpiazzati. Ciascuno dei nuovi chip consiste invece in un resistore a serpentina ed una bobina di magnesio racchiusi in un involucro di seta.

La terapia può essere controllata a seconda del bisogno e l’intero dispositivo viene riassorbito dal corpo in un paio di settimane.

Al posto della medicina, prenderemo un chip wi-fi.

Paola Lovera

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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