Donna o Mamma?

Ultima modifica 24 Marzo 2016

Sei donna quando hai voglia di fare l’amore tutti i giorni; sei mamma quando la voglia ce l’hai ancora, è solo che ti mancano le occasioni e le energie per farlo.

Sei donna quando ci metti un’ora per decidere quali scarpe mettere; sei mamma se prima di uscire ti ricordi di cambiare le ciabatte .

Sei donna quando ti commuovi per un bel film d’amore; sei mamma quando singhiozzi davanti alla pubblicità dei pannolini.

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Sei donna quando non ti pesa fare due ore di straordinario tutti i giorni; sei mamma quando la borsa per schizzare via è già pronta cinque minuti prima di strisciare il badge.

Sei donna quando il tuo sogno proibito si chiama Johnny Depp; sei mamma quando non sogni altro che poterti sparare otto ore di sonno filate.

Sei donna quando ti presenti con nome e cognome; sei mamma quando stringi la mano a qualcuno e dici: “Piacere, sono Lammammadi…

Donna e mamma sono quindi due entità distinte e separate? Due rette parallele destinate a non incontrarsi mai? Essere mamma equivale necessariamente a non essere più donna?

Partorire non dovrebbe mai farci imboccare una via di non ritorno. I pargoli succhiano tutte le nostre energie vitali, è verissimo. Ma per sentirsi ancora femminili a volte bastano minuscoli accorgimenti. Non hai tempo per fare la messa in piega e sul viso spiovono ciocche disciplinate come un branco di adolescenti all’uscita del liceo? Piuttosto che infilare un vecchio mollettone di plastica o una matita per tirare su i capelli, usa un elastico carino e un filo di gel. Spenderai due secondi di tempo in più, ma eviterai di andartene in giro conciata come una appena scampata a un’esplosione nucleare.

Hai abolito i tacchi alti dal tuo guardaroba e adesso giri perennemente in sneakers e abbigliamento sportivo? Evita il grigio topo e i colori tristignaccoli, compra un paio di scarpe da ginnastica sciccose e, se la linea lo consente, osa ogni tanto una tinta accesa o una stampa allegra, almeno per le t-shirt. Il total black “svacca”, ma fa molto vedova nera e poi non facilita il buonumore.

Valuta anche la possibilità di sostituire l’onnipresente tuta da ginnastica con i lemming, un miniabito non troppo attillato e un bel paio di stivali con il tacco basso. Non impiegherai un secondo di tempo in più per vestirti e sarai comunque comoda e femminile.

clear vision

Avverti ancora sane e pruriginose pulsioni per il tuo compagno? Non crogiolarti in sensi di colpa ridicoli, molla i pupi al primo baby sitter fidato di buona volontà e regalati almeno un paio d’ore di passione contornata da incensi e ceri profumati. Se il tempo stringe, evita di accendere le candele, accendi invece lui e passa subito al dunque. Non perderai il diritto ad accedere al Regno dei Cieli per questo, né la nomination a Mamma del Secolo.

Il punto è che quando si è mamma il dover scegliere diventa un must: o fai una cosa, oppure ne fai un’altra. Conciliare tutto ti fa sentire come un ubriaco legato a testa in giù sul trapezio del Circo. Ti senti sempre fuori posto, sempre un tantino più in là o un filino più in qua del limite. Ma esiste davvero un limite, oppure la linea di demarcazione fra donna e mamma è semplicemente una nostra bonaria deviazione mentale?

Questo non posso più farlo perché sono una mamma? Ma chi le dice certe baggianate? Il nostro senso di colpa, le convenzioni arcaiche, gli ormoni farneticanti del post parto che se le danno di santa ragione con il buon senso e anche la stanchezza del quotidiano. Si può essere donna e mamma, non è semplice ma volendo si può. Con tempi diversi rispetto al pre pargolo, con minore frequenza e intensità, questo sì.

Si indossano meno spesso i tacchi, è vero, ma sta comunque a noi sforzarci di tirare fuori di tanto in tanto un paio di magnifici sandali gioiello dalla scarpiera. Fa bene a noi, fa bene al nostro lui e fa bene anche ai nostri figli.

E se almeno per i primissimi mesi di vita del pupo proprio non riuscite a “fare” le donne, ricordatevi che i tacchi rendono più femminile una donna, ma non fanno necessariamente di lei una femmina. Un figlio, invece, sì.

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