Drogato? Mio figlio?

Ultima modifica 20 Giugno 2019

Per noi, ragazzi degli anni ’80 i drogati erano “I ragazzi dello zoo di Berlino”, gli sfattoni della stazione che si facevano di cocaina o eroina. Era abbastanza riconoscibile chi ne faceva uso.
Oggi le cose sono un po’ diverse, le sostanze in circolazione non ti devastano in corpo, ma ti distruggono il cervello fin da subito.

La paura che il proprio figlio finisca in quel giro infernale penso che venga a tutti ad un certo punto. Le droghe di oggi sono molto poi subdole, alla portata di tutti e letali anche solo al primo approccio.

La stragrande maggioranza sono sostanze di sintesi, create appositamente in laboratorio per spappolare cervelli, piccole pilloline che mandano in fumo neuroni in pochi secondi, costano relativamente poco e regalano gli effetti per il resto della vita.

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Ne basta una, condizioni favorevoli e possono anche regalare l’estasi eterna.

A volte é difficile immaginare che il proprio figlio possa fare uso di sostanze stupefacenti…
Ma è importante partire dal presupposto che non sempre sono ‘solo’ i figli degli altri a farsi.

Il branco, le amicizie sbagliate, la voglia di provare perché tanto é solo per una volta… Un momento di debolezza, un periodo particolare, si fa in fretta a cedere alla tentazione, inconsapevoli di quanto possa essere pericoloso quel momento di debolezza.

Queste cose mi terrorizzano!
E in tutta onestà spero che terrorizzino anche i miei figli, in modo che possano stare lontani da queste sostanze.

Ho conosciuto persone che sono passate dal tunnel della droga, e il loro percorso per uscirne è stato tremendo, difficile ed estenuante per loro è per i loro famigliari, per chi ne è uscito perché c’è chi invece ci ha rimesso tutto e ora non c’è più.

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Oggi la droga é ovunque

Perfino nelle scuole sembra che i Carabinieri facciano spesso dei controlli, mentre uno pensa che il proprio figlio sia “al sicuro” in classe.
Certo non si può vivere nel terrore e forse sperare è un atteggiamento un po’ passivo, bisogna riuscire ad educare alla consapevolezza delle cose che si fanno e che non di devono fare ed avere sempre uno spiraglio di dialogo con i propri ragazzi che a volte, durante il periodo adolescenziale, sembra essere la cosa più difficile da mantenere.

Sara Mazzoleni

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