Due Chiacchiere con Stefania Bonomi. Tra musica, scrittura e spiritualità

Ultima modifica 7 Marzo 2020

Quando mi chiedono da quanto tempo “scrivo”, mi viene spontaneo rispondere “da sempre”. Questo è l’incipit della biografia di Stefania Bonomi, con la quale abbiamo fatto quattro chiacchiere in occasione della giornata della donna.

La abbiamo avuta anche in radio durante la nostra diretta, ma volevamo ancora farle qualche domanda su di lei e sul suo libro.

Mamma, imprenditrice, ma soprattutto scrittrice, abbiamo intervistato Stefania Bonomi e abbiamo parlato a lungo del suo romanzo Il pentagramma dell’anima.

Non prima però di averle fatto qualche domanda di attualità.

Ovviamente le ho chiesto come vive lei ai tempi del Coronavirus.

“Milano è abbastanza vuota, ma è sempre una città dinamica. La gente si divide tra paurosi e temerari. Io credo di essere tra questi ultimi. Senza spavalderia, ma tento di vivere come ho sempre fatto, uscendo, lavorando, incontrando persone, sempre nel rispetto delle regole”.

Le dico che pubblicheremo la sua intervista in occasione della giornata della donna l’8 marzo.

“Inutile, non è per dire, le donne hanno davvero una marcia in più”. E detto da una donna che riesce a coniugare il mestiere di imprenditrice scrittrice e mamma c’è da crederle!

Continuiamo la nostra chiacchierata parlando della sua vita appunto.

Come si coniuga il lavoro di marketing per chirurghi estetici con un romanzo esclusivamente spirituale? Le chiedo.

“Il lavoro deve esistere per guadagnare e vivere. La mia passione è un’altra cosa. La scrittura non mi abbandona mai ma certamente la mia professione ha grande importanza nella mia vita”.

Lei che grazie all’incontro con un chirurgo plastico ha poi dato origine ad uno studio di promozione per attività mediche e chirurgiche.

Poi però parliamo a lungo del suo romanzo.

Leonardo è il protagonista di questo libro. La sua morte è l’inizio di una avventura tra la vita terrena appena lasciata e l’ascesa nella sua nuova dimensione spirituale.

L’altro personaggio protagonista del libro è Maria Sole, una ragazza che “incontrerà” Leonardo grazie all’arte in grado di connettere i loro due mondi: la musica.

L’ingresso in questa nuova dimensione è l’inizio di una narrazione condita di dovizia di particolari. Luce, positività, amore, energia.

Stefania Bonomi mi racconta di come abbia pensato e scritto questo romanzo.

“Non so spiegarlo a parole. Io mi sedevo al computer e scrivevo. Ero proprio guidata. Quando lo rileggevo mi stupivo io per prima”.

Dopo una serie di riflessioni, seguite da approfondimenti con esperti in materia Stefania SA che il suo amico Giorgio Faletti (comico cantante e scrittore mancato nel 2014 ndr) è stato il trade-union tra lei e questo universo di energia che l’ha portata a scrivere il romanzo.

Leonardo è Giorgio. Stefania non ha dubbi.

Stefania Bonomi

E a chi ha insinuato che abbia soltanto voluto spendere il nome del suo amico per fare pubblicità al libro, Stefania Bonomi ha risposto con una intervista in compagnia della moglie di Faletti, Roberta, che ha fugato ogni possibile convinzione del genere.

Stefania mi racconta ancora di altre “coincidenze” che le sono capitate durante la stesura del libro.

Come quella appunto di quando ha cercato questo vocabolo in internet ed ha conosciuto Marco Cesati Cassin, esperto in materia. Da questo incontro nascono tante altre cose.

Però due coincidenze fanno un caso, mi dice Stefania, e infatti nella sua vita accadono incontri ed episodi che confermano questa teoria.

Coincidenze, incontri ed episodi che la portano a conoscere persone, ma soprattutto scoprire dettagli della vita di Faletti, pubblici e privati, che la danno conferma che questo libro è proprio scritto a quattro mani. Le sue e quelle del suo amico Giorgio.

Il libro riscuote successo, e soprattutto, mi racconta ancora Stefania Bonomi, molte persone che lo leggono la ringraziano per aver dato voce a questa spiritualità.

Il tuo futuro cosa prevede? Le chiedo.

“Sto ripubblicando il mio primo libro che nulla ha a che vedere con Il pentagramma dell’anima che si intitola Perché ti ho messo al mondo (parla della sua esperienza di maternità, ndr). Poi ho intenzione di dedicarmi alla stesura del mio terzo romanzo, un sequel del secondo. Niente seconda parte però, non voglio lavorare come ad una serie. Però in questo momento storico è impossibile fare previsioni”.

Concludiamo la nostra chiacchierata con argomenti molto meno spirituali del libro come coronavirus, sanità e vita terrena, e Stefania mi chiede il mio indirizzo per spedirmi il libro.

“Devi leggerlo!” mi dice.

Certamente, dopo questo incontro fatto anche di coincidenze non posso esimermi.

Le auguro in bocca al lupo, lei mi ringrazia. Io ringrazio lei moltissimo del tempo dedicatoci.

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