Endomedriosi: tutti ne parlano ma…

Ultima modifica 2 Settembre 2015

Essere affetti da endometriosi, in Italia come in tutto il mondo occidentale, può significare imbattersi in problemi che vanno dalla correttezza della diagnosi alle scelta delle varie possibilità di trattamento.

Dai primi segnali clinici: dismenorrea (dolore mestruale); dispereunia (dolore durante i rapporti sessuali); dolore pelvico cronico resistente alla terapia ed invalidante, passano in media 7/8 anni per giungere alla diagnosi di endometriosi e poter iniziare percorsi terapeutici.

endomedriosi
La malattia può colpire organi pelvici come l’utero (adenomiosi), le ovaie (cisti) le tube (flogosi aderenze impervietà) ed essere localizzata in qualunque punto dell’addome con particolare predilezione per il setto retto-vaginale, la zona retro-vescicale ed i fornici vaginali.

Essa può localizzarsi anche a livello intestinale coinvolgendo tenue e retto- sigma, creando situazioni complesse da diagnosticare e da trattare.
Il sospetto è certamente clinico (sintomi) ma sono gli esami strumentali a rilevarne la presenza per la prima volta. L’ecografia ginecologica vaginale rappresenta il primo esame richiesto.

Non sempre la malattia è così evidente da poter essere evidenziata e, bisogna pur dirlo, non tutti gli operatori (ginecologi e radiologi) sufficientemente smaliziati per ricercare piccoli particolari (noduli- aderenze- cisti) necessari a concretizzare il sospetto clinico.

Stesso concetto vale per la risonanza magnetica alla quale si ricorre dopo la negatività dell’ecografia o per confutarne i risultati.

Non tutti i radiologi hanno esperienza specifica per porre una diagnosi conclusiva e circostanziata necessaria per intraprendere un iter di terapia medica o chirurgica per il trattamento delle lesioni e dei sintomi. I ripetuti fallimenti diagnostici sono sconfortanti.

Le Pazienti, spesso molto giovani, giungono scoraggiate da un nuovo specialista per conoscere la causa del proprio star male.  Cosa fare quindi: ricercare i centri e gli operatori con comprovata esperienza nel settore specifico richiedendo esami mirati. I risultati saranno quantomeno più incoraggianti.

 

Prof. Francesco Torcia
francesco.torcia@uniroma1.it

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