Ultima modifica 10 Novembre 2015

esperanzadavevalle

Dave Valle, ex giocatore di baseball professionista negli Stati Uniti, oggi è diventato uno dei maggiori esperti di microcredito a livello internazionale. Insieme alla moglie Victoria, Dave ha fondato una onlus “Esperanza” che eroga prestiti alle persone più indigenti della Repubblica Dominicana e Haiti, per consentire loro di avviare piccole imprese commerciali e artigianali e uscire in modo definitivo dalla povertà.

Dave Valle, che risiede a Bellevue (nello Stato di Washington) insieme alla famiglia, era stato per la prima volta in Repubblica Dominicana nel 1985 quand’era giocatore professionista, assieme alla moglie Victoria. Entrambi rimasero piuttosto colpiti dal fatto che i ragazzini non si avvicinavano a Dave per chiedergli un autografo, ma cibo. Ogni volta che i bambini riuscivano a fare un pasto caldo, “avevamo risolto un bisogno immediato”, ha raccontato Dave . “Ma non avevamo risolto il problema a lungo termine: dopo qualche ora, quei ragazzi avrebbero avuto fame di nuovo”.

Da allora Dave e Victoria decisero che un giorno sarebbero tornati con un progetto concreto ed efficace per aiutare le famiglie di Santo Domingo ad avere una vita dignitosa e autosufficiente. Terminata la carriera da professionista, Dave si è dedicato completamente al progetto, ma trovare una soluzione a lungo termine e scelse la via del microcredito“In tutti questi anni abbiamo capito che le cose date gratuitamente, non vengono tenute in grande considerazione. Il microcredito, invece, è un’occasione per migliorare una vita, è come un’ancora di salvezza”.

Quest’ancora si chiama “Esperanza” ed è una onlus, fondata nel 1995, che non fa beneficenza, ma presta piccole somme di denaro per aprire negozi e laboratori artigianali. Alle somme prestate viene applicato un’interesse minimo e il prestito non è mai a fondo perduto, ma deve essere restituito. L’intuizione di Dave e Victoria è stata vincente e il progetto “Esperanza” ha avuto un impatto incredibile sulla vita di tante persone. “Spesso ci viene chiesto come selezioniamo chi può accedere ad un prestito e chi no”, ha detto Dave alla stampa. “E’ molto semplice: facciamo l’esatto opposto di ciò che farebbe una banca commerciale. Una banca commerciale ti dice che hai bisogno di garanzie. Noi no: più sei povero, meno garanzie puoi dare, più sei qualificato per il prestito. Più garanzie hai, meno sei qualificato”.

esperanza

I microprestiti vengono dati a persone che sono abituate a vivere con 1-2 dollari al giorno, ma il 98% dei prestiti viene totalmente restituito. Dal 1995 ad oggi “Esperanza” ha erogato circa 38 milioni dollari in microcrediti e favorito la nascita di oltre 69.000 micro-imprese in Repubblica Dominicana e Haiti.

L’associazione presta in media 200-220 dollari a persona, che vengono utilizzati per aprire negozi di generi alimentari a gestione famigliare e botteghe di sarti e artigiani. Attualmente “Esperanza” ha decine di uffici nei Caraibi e conta circa 16.000 debitori attivi, l’87% dei quali sono donne. 

Inoltre, da qualche anno, “Esperanza” ha cominciato a concedere prestiti più consistenti – da 1.500 a 2.000 dollari – per l’apertura di scuole. La richiesta è partita dalle donne: dal momento che in questi paesi il sistema scolastico pubblico è carente, sono loro – tra le quali molte insegnanti – che hanno deciso di mettersi insieme per dare un’istruzione al maggior numero possibile di bambini.

“Negli ultimi anni si parla moltissimo di microfinanza”, ha concluso Dave. “Ma se mi viene chiesto: funziona davvero? Posso testimoniare in prima persona che funziona. Il circolo vizioso della povertà si spezza e le persone riescono ad uscire definitivamente dall’indigenza. Il sogno di “Esperanza” è andato oltre qualsiasi aspettativa: molto meglio di un fuoricampo davanti a 55.000 persone”.

Felici di leggere di Esperanza. Grazie Dave.

Paola Lovera

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here