Ultima modifica 26 Settembre 2020

Mi chiamo Francesca, ho 35 anni, due meravigliose bambine e una grande passione nella vita: il nuoto”.

Ho conosciuto Francesca Ponziani nella piscina del mio quartiere.

Mio figlio e suo figlia frequentano lo stesso corso, e così, guardando i nostri piccoli campioni in vasca, scambiando chiacchere mammesche, ho scoperto che lei, da poco bis mamma, la sera non si risparmia e messe a letto le sue due bambine non rinuncia ad allenarsi.

“Mi sono innamorata del nuoto da ragazzina – mi racconta -, e negli anni ho capito di avere un talento per questo sport perché me lo sentivo dentro, percepivo di averne capito lo spirito, la bellezza e la gratificazione”.

Ammetto di non essere una grande appassionata di questa disciplina che conosco attraverso le gesta di grandi campioni come Federica Pellegrini o Massimiliano Rosolino ma, di sicuro, posso affermare che il nuoto sia l’attività motoria più praticata e più consigliata dalla maggioranza dei medici. “Questo sport o lo ami o lo odi, non esiste via di mezzo – mi assicura Francesca -.
E proprio in virtù di questa considerazione è cresciuta dentro di me la presunzione di far cambiare idea a chi questo sport non lo conosce e sono diventata un’istruttrice.
All’inizio è stato solo un lavoretto per sostenere i miei studi universitari ma tutti quei bambini a cui ho tolto i braccioli, ho insegnato a fare le bolle oppure tuffarsi, mi hanno regalato una soddisfazione senza pari: tornavo a casa con quattro lire in tasca ma carica di bacetti da fine lezione, lacrime asciugate, schizzi, spruzzi e brevetti superati.
Poi, quando la mia laurea era pronta e la professione di avvocato mi aspettava, ho continuato a fare i salti mortali per ritagliarmi due pomeriggi per correre in piscina: lì dentro mi sentivo veramente io, senza ansie, con la testa libera e il cuore pronto a nuove emozioni”.

Ecco, io quando sento queste storie, storie di donne e di sport, mi emoziono.

E sì, perché lo sport non è solo agonismo. Lo sport è passione, emozione.

“Ho tirato la corda finché ho potuto – ammette -, ma poi un giorno l’idea di stabilità, di una famiglia, di un lavoro all’università più sicuro (che tanto sicuro non è) mi hanno fatto abbandonare l’insegnamento, ma non la mia grande passione. E così sono tornata a essere un’atleta”. Perché poi, vi ricordo, che non bisogna necessariamente essere campioni e vincere lo olimpiadi per fare attività fisica. Anzi, Francesca ha saputo coniugare passione e matrimonio. Figlie e sport.

“Ho coinvolto anche mio marito, sportivo incallito ma di certo non un grande nuotatore, e il mondo Master (categoria che accoglie dagli over 25 fino ai novantenni!! ) ci ha assorbito completamente.
Gli allenamenti, le gare, le trasferte sono diventati appuntamenti irrinunciabili: fatica, sfide e gratificazione personale. In un mondo tutto nostro fatto di adrenalina e di appartenenza ad un gruppo, perché è vero che il nuoto è uno sport individuale, ma si nuota in una squadra, con altre persone che come te sentono quell’emozione indescrivibile.
Poi sono arrivate le figlie e tutto è diventato più complicato ma non mi sono arresa.

La mia prima figlia è nata con l’odore di cloro addosso, a 12 giorni di vita era già sul bordo vasca e a 6 mesi assisteva al nostro primo Campionato Italiano.
Dopo la seconda gravidanza è stato difficile ritrovare lo spirito giusto e ho pensato di mollare tutto. Mi sono presa una pausa per avere più tempo per le bambine, per la casa, per il lavoro”.

Ma al cuore e alla passione insita in chi vive anche di sport, non si comanda.

“Ho provato a trovare altri spazi per me, ma poi mi sono accorta che mi mancava l’aria e ritornare in acqua è stato più forte di tutto. Più forte del pranzo da preparare, dei weekend liberi, di una serata al cinema. Quando torno alle 11 di sera dopo 3 km e mezzo sulle spalle, con una fame da lupi, mi sento nuovamente viva.

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

5 COMMENTS

  1. Ciao, chi vi scrive è lo sportivo incallito ma di certo non un grande nuotatore.Si sono il marito di Francesca!E’ vero!Il basket è stato il mio vero sport, anche se il sacrificio profuso non ha prodotto eccelsi risultati agonistici, poco importa.Lo sport è parte integrante della mia vita.Mi divertite, mi ha reso parte di un gruppo condividendo la gioia della vittoria e l’amarezza della sconfitta.Mi fa sentire ogni volta partecipe di qualcosa di positivo,l’essere importante per la mia squadra,anche io posso fare qualcosa,c’è chi conta su di me e io posso contare sui miei compagni.Nel nuoto si lotta contro il cronometro e contro se stessi..la sfida più grande!E la squadra è il tuo stimolo e il tuo sostegno.Nel mio caso poi, ho la fortuna di condividere tutto questo con Francesca, che ha avuto il coraggio e la passione di “tuffarmi” nel suo elemento naturale, l’ACQUA!Divenendo così la mia Squadra, la mia Allenatrice e la mia prima Tifosa, in vasca e nella vita!

    P.S.Complimenti per il blog e per gli articoli postati.

  2. Sono davvero contenta che questa storia sia arrivata!
    Ho visto numerosi commenti su facebook e spero che d’ora in avanti i nostri lettori possano dialogare con noi de LENUOVEMAMME soprattutto sul nostro sito.
    Grazie Andrea per averci offerto anche il tuo punto di vista. Di atleta, marito e papà.
    Grazie anche a Suzana. E’ vero, dici bene, la storia di Francesca è un bel messaggio per tutte le mamme. Lo sport fa bene al corpo ma soprattutto alla mente. E’ una valvola di sfogo, ci mantiene in forma ed è un ottima scusa per ritagliarci uno spazio tutto nostro.

  3. Mi chiamo Rosalba e sono la mamma di Francesca. innanzitutto ringrazio Francesca di avermi dato la possibilità di leggere tutto ciò che ha scritto perchè ha iniziato a scoprire nei miei confronti una minima parte di quello che ha nel suo cuore.Il nuoto è stato per lei fin da piccola il suo sport preferito ma non avrei mai immaginato che l’avesse entusiasmata fino a far parte della sua stessa vita.Forse mi sono resa conto di quanto fosse importante per lei quando è nata Emma, perchè nonostante la sua nuova” attività” di mamma lei ha cercato in tutti i modi di tener fede alla sua passione coinvolgendo un pò tutti sia Andrea e sia me come nonna. io posso dire solo che mi rammarica molto di non aver creduto in lei fin dall’inizio perchè purtroppo noi genitori siamo portati avedere per i nostri figli un futuro più concreto, ma ora se tornassi indietro le darei davvero tutte le possibilità di questo mondo e crederei in lei con tutta me stessa. Francesca sei grande e sei veramente in gamba, sei il mio orgoglio quando partecipi alle gare e ti sento contenta dei tuoi risultati e io cercherò di vivere queste tue emozioni standoti vicina. un bacio.

  4. […] me è stato facile convincermi e convincerla, sono una nuotatrice da una vita e un’insegnante di nuoto. L’acqua è la mia seconda pelle, di questa disciplina conosco quasi […]

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