Ultima modifica 20 Giugno 2019

 

Decisivo, nella fase pre-adolescenziale, è il cosiddetto gruppo dei pari, che risulta avere un impatto fortissimo sul mondo interiore e sulla vita di un ragazzo: non ci si stupirà dunque ch’egli diventi tifoso, o aderisca a mode estetiche, e diventi dark, o emo, o bel tenebroso, o ancora sportivo, studioso (nota dolente in casa nostra) e così via.

In altre parole: se si va a valutare il peso che hanno le amicizie nella formazione dell’identità di un adolescente non si potrà considerarlo – quasi sempre – enorme, fondamentale. Un dato questo che va preso in seria considerazione, perché ci fornisce una delle leve su cui agire, in via preventiva, per un sano sviluppo della personalità dei nostri figli.

Che cosa può fare un genitore in un periodo di così grande cambiamento nella vita di un ragazzo/a?

Se avessi LA risposta avrei risolto gran parte delle difficoltà avute con i miei figli. Una cosa che ho imparato presto è che non si deve idealizzare il figlio, dobbiamo riuscire ad accettarlo con i suoi limiti e le sue potenzialità, adottando uno stile educativo che alterni vicinanza e promozione dell’autonomia.

In tutta sincerità, vorrei avere una risposta più esaustiva: ma quello che so – per cominciare – è che bisogna esserci. A ognuno di noi tocca trovare le modalità per far sentire questa vicinanza ai figli, e per trovare la chiave per accedere al loro cuore e alla loro sensibilità; nel mio caso, hanno funzionato modalità relazionali anche molto diverse fra loro: dal dialogo fino allo sfinimento (con figlio n. 2) a una prossimità silenziosa, tessuta di poche parole ma ricca di fatti (con figlio n. 3).

Paola Bianconi

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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