Ultima modifica 6 Novembre 2015


E’ da un po’ che volevo scrivere su questo argomento, ma ogniqualvolta ho provato ad approcciarmi ad esso, è sopraggiunto un pensiero interferente che ha spostato la mia attenzione su altro.

Oggi però, ho finalmente acciuffato questo pensiero ballerino ed eccomi qui a condividerlo con voi.

Come BisMamma e psicoterapeuta che lavora con le donne e mamme, mi accorgo dagli innumerevoli confronti, diquanto poco ci fidiamo di noi stesse.

L’altro giorno rileggevo il ringraziamento di una mamma come risposta all’ennesimo post teorico (e scarsamente pratico) su come “fare” il perfetto genitore, e la mia pancia alla lettura di quel messaggio, ha iniziato a brontolare. E allora mi sono fermata, ho respirato profondamente e ho ascoltato le mie emozioni di pancia, chiedendomi: cosa risuona in me tutto questo?

Mi accorgo ahimè spesso, quanta fatica proviamo noi mamme, nel chiedere un confronto tra pari, scegliendo tuttavia di affidare i nostri ragionevoli dubbi, a “esperti” del settore, dispensatori eccellenti di vecchie e nuove teorie. Ed ecco la prima riflessione: per noi mamme, è veramente utile ricevere “pacchetti teorici preconfezionati”, che evidenziano significativamente il “non saper fare”, distogliendo l’attenzione sulle nostre poco espresse competenze mammesche?

E se invece decidessimo di incontrarci tra mamma, per raccontare le nostre difficoltà e per condividere i nostri antichi, e spesso sconosciuti saperi?

Domande aperte che aspettano delle eventuali risposte; nell’attesa proviamo ad ascoltarci per raccontarci poi liberamente, i nostri innumerevoli pensieri di mamme.

 

 

Cecilia Gioia di MammacheMamme

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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