Il Castello di Josselin

Ultima modifica 29 Settembre 2016

La Francia, si sa, è piena di castelli da visitare, con la loro storia secolare. Ma se volete assaggiare la vera atmosfera del tempo di Lancillotto e dei cavalieri della Tavola Rotonda, se volete godervi un vero tuffo nel Medioevo, allora dovete spingervi a nord, in Bretagna, e precisamente nel Morbihan.

Qui, affacciato sulle rive dell’Oust, si trova il Castello di Josselin, una delle più belle dimore nobiliari della Bretagna.

La storia del castello

Siamo nel lontano 808. Un contadino, arando il suo campo, trova per caso, in un cespuglio di rovi, una statua della Vergine. La porta a casa, dalla figlia cieca, che viene miracolosamente guarita.

Nel luogo del ritrovamento della statua viene prima costruita una cappella e, in seguito, un castello da un cavaliere di nome Guéthenoc. Il castello e il borgo che pian piano vi sorge intorno prendono il nome dal figlio del cavaliere, Josselin.

Nel 1450 circa, dopo aver visto anni di storia tumultuosa e battaglie storiche, il castello diventa proprietà dei duchi di Rohan, i cui discendenti sono tutt’oggi suoi abitanti. Nel XVI secolo i duchi di Rohan abbelliscono gradualmente il castello, lo rendono più confortevole, e fanno innalzare la maestosa facciata rinascimentale che ancora oggi si può ammirare.

Visita al Castello e al Borgo

Al nostro arrivo, sul ponte Sainte-Croix, la vista che ci appare rivela tutta la forza, la potenza e la bellezza del castello. Questa austerità, però, è un po’ in contrasto con la sua facciata interna in granito cesellato, con ricche decorazioni in stile gotico fiammeggiante. Jean II de Rohan la fece costruire come un grandioso arazzo di pietra. Finestre e finestrelle, rosoni, ermellini stilizzati, cordoni e arabeschi fanno da cornice al motto dei Rohan: “a plus”, non plus ultra, a testimonianza della convinzione della propria superiorità. Lo stesso motto lo ritroviamo inciso sul camino in granito del ‘500 nel salone grande del castello. In questa stessa sala ci colpiscono gli arredi ottocenteschi e i molti ritratti di famiglia. Un’altra sala del castello che colpisce è la biblioteca le cui librerie contengono oltre tremila volumi originali, molti dei quali risalgono al XVI secolo.

Dopo aver dedicato qualche ora alla visita al castello e ai suoi bellissimi giardini passiamo a visitare la chiesa Notre-Dame du Roncier, Nostra Signora dei Rovi, dedicata appunto alla Vergine della leggenda. La chiesa è in stile gotico e racchiude in sé i resti della cappella romanica. Al suo interno colpiscono la scala in ferro battuto del XVIII secolo e la tomba in marmo bianco e nero di Olivier de Clisson e di sua moglie Marguerite de Rohan. Viene rappresentato il cavaliere in armi e due lepri ai piedi della sua sposa, simbolo di fedeltà. Intorno statue di sudditi piangenti alle quali, purtroppo, sono state mozzate le teste durante la Rivoluzione Francese.

Lasciata la basilica ora possiamo goderci il viaggio nel tempo visitando il villaggio. Le case a graticcio del XV e del XVII secolo, i vicoli stretti e tortuosi e i cornicioni che ci faranno camminare con il naso all’insù per vedere le figure di cavalieri, artigiani e mostriciattoli scolpite nel legno, sono le caratteristiche del paesaggio. Facciamo una visita al quartiere Sainte-Croix costruito attorno alla bella cappella con lo stesso nome e perfettamente restaurato nel 2006.

Una bella passeggiata è quella che parte dalla casa del guardiano della chiusa, al castello, e che percorre il fiume Oust per circa 12 chilometri tra vegetazione, chiese gotiche e case antiche. Sono circa tre ore di cammino, quindi se preferite potrete farla in bicicletta. L’altra possibilità è di approfittare delle piacevoli “promenades fluviales”, passeggiate fluviali in battello lungo il canale che collega Nantes a Brest. Si può scegliere la gita di un giorno o optare per i pacchetti di un weekend.

Una cosa che piacerà a grandi e piccoli, da non perdere, è il Museo delle bambole, un altro dono della famiglia Rohan. Si trova nelle antiche scuderie del castello e custodisce un’antica collezione di bambole in cera, legno, ceramica e cartapesta. Sono esposte oltre 1000 bambole, le più antiche delle quali risalgono al ‘600, corredate da abitini e mobili su misura.

Potete incontrare cavalieri senza paura, temibili maghi con le loro pozioni, dame bellissime a Josselin soprattutto a luglio in occasione della Festa Medievale che si tiene ai piedi del castello. In quest’occasione il villaggio si anima con spettacoli in strada, animazioni in costume, concerti, danze, mercato medievale, esibizioni di tiro con l’arco e di cavalleria, fuochi d’artificio spettacolari e tanto altro.

La buona cucina

Come sempre vi do qualche indicazione su cosa mangiare di buono nella zona visitata.

A Josselin potete assaggiare piatti regionali come la bouillabaisse e le crepes di grano saraceno. Ci sono poi le gallettes, sempre di grano saraceno, proposte con farcitura salata come funghi, prosciutto o formaggi.

Tra le pietanze regionali c’è la “Kig ha Farz“, un piatto a base di carni lessate per circa tre ore insieme a semolino e verdure accompagnato dalla salsa “lipic”, preparata con burro e grasso di maiale (occhio al colesterolo!).

Il Chouchen è un liquore tipico della Bretagna le cui origini risalgono addirittura ai Celti. E’ a base di acqua e miele fermentato e si serve come aperitivo o come accompagnamento a formaggi, frutti di mare e dessert.

Paola Biandolino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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