A breve darò inizio ad un laboratorio da me molto amato per il suo contenuto:
“IL LIBERATORIO” ispirato ad Arno Stern.
Arno fu un ebreo che nel ’45 raccolse bambini orfani ed abbandonati nel tentativo di ridare a loro la passione per la vita.
Arno costruì il “Closlieu”, una stanza/laboratorio ispirata al ventre materno, accogliente e calda, nella quale i bimbi potevano esprimere le loro emozioni dipingendo.
Il colore e le forme diventavano il modo per esprimere il dolore e lo struggimento di quel momento storico.
Il pianto diventava una sagoma, una sfumatura… ma come ogni volta che si usa l’arte come espressione, accade che il cuore si quieta e la pace man mano ritorna.
È accaduto questo nel Closlieu di Arno Stern, i bimbi dipingendo, recuperano serenità.
Ma perché proporre questo laboratorio ai bambini del nostro tempo?

Credo che anche i nostri fanciulli debbano recuperare una capacità di libera espressione. Arte senza giudizio, senza canoni. L’espressione libera, senza forzature, nella quale veicolare il mondo segreto e fantastico che ciascuno vive.
L’arte, così facendo, diventa lo strumento cardine per esprimere al di là delle parole e il modo per cogliere le emozioni vissute e percepite. Non è detto che i nostri bambini abbiano bisogno di esprimere lacrime o dolore; infatti, è straordinario dipingere la gioia e l’armonia, poiché ciò che viene posto su di un foglio o una tela ha un eco benefico per qualsiasi espressione e vissuto si provi.
Diamo così inizio al “Liberatorio”, con il desiderio di costruire un ambito di libera emozione.


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