Il libro “adozionale” … adotta me?

Ultima modifica 23 Giugno 2021


Nella scuola primaria c’è il libro di testo o “adozionale”: l’unico e insostituibile ?

Anche secondo l’ultima circolare del MIUR in proposito, la scelta del libro di testo è fondamentale: è un momento di affermazione di quel principio che si chiama “libertà di insegnamento” (che poi è relativo per un sacco di motivi).

Da 3 anni … (e a settembre inizierà il quarto)  lavoro con un testo che ha scelto per me un’altra insegnante …. Come è possibile???

E’ possibile perché nel “pacchetto Gelmini” era compresa la sospensione delle scelte del libro di testo per 5 anni…sì, sorvoliamo.

Ora, con la circolare Prot. MIUR AOODGOS 378, per fortuna si sospende la precedente, ma solo dal 2014…peccato.

Ho lavorato 3 anni con  testi che non mi hanno rappresentato, non mi hanno aiutato nella didattica né a livello di contenuti, né a livello di impostazione metodologica, e neanche nella grafica. Ma ho tirato fuori comunque qualcosa di positivo da questa esperienza, nonostante il fastidio quotidiano.

Non sto a dire il titolo ma … i miei alunni ancora ridono di questa “intro” della spiegazione sull’addizione nei problemi,  che recita più o meno così: “L’addizione è l’operazione che permette di unire due quantità” … e l’esempio è questo: 17+78+43.

Ora, se io facessi un mestiere diverso dal creare e stampare libri scolastici per bambini sarei scusata….ma…lasciamo stare la “svista”.
Il testo adottato per la matematica parte sempre dalla regola per poi arrivare alla realtà, mentre la metodologia che adotto segue  esattamente il cammino contrario: noi la regola la costruiamo ragionando esattamente sull’esperienza e utilizzando le competenze acquisite.

Ho percepito ciò come un peso leggero ma costante, una zavorra per tutto il tempo. Ad anni alterni, per non appesantire i genitori con richieste in più ogni anno, ho fatto prendere ai bambini libri “diversi” che sostenessero e animassero il lavoro. Due libri meravigliosamente “capricciosi”…. e di questi sì che posso dire il nome:
“Gatto più, Gatto meno” Milano editore
“Matematica che passione” Ed. Piccoli

Due libri che mi hanno aiutato a mostrare ai bambini che, ad esempio, i problemi non si studiano per tipologie (come se, studiato un tipo, sapessi affrontarli tutti … sai che trauma se cambia una virgola!), ma si risolvono  leggendo per capire … che poi è la cosa più importante.

Ho lavorato con un po’ di ansia, perché in fondo, pensavo, avere un buon percorso strutturato nel libro di testo, comunque grande punto di riferimento per i bambini, ha il suo perché. Ma adesso so che neanche questo è vero perché i bambini, se li si mette alla prova, sanno essere più flessibili di noi.

Spesso, per non far abbandonare completamente il libro  in determinati argomenti , abbiamo corretto o aggiunto frasi. E’ stato anche divertente ed ha avuto un risvolto positivo: un lavoro di riflessione, un laboratorio sulla necessità di coerenza nella spiegazione e nella successione dei concetti; sul perché certe parole o intere frasi non erano corrette o andavano corrette … perché le parole significano!

E’ stata un bella esperienza di critica “all’intoccabile”. Perché alla fine, nella vita, non bisogna per forza abboccare a tutto e fidarsi ciecamente, neanche di ciò che dovrebbe essere garantito. Bisogna ragionare.

L’esperienza, l’errore, la difficoltà superata e ristudiata, portano sempre a riflettere sulle direzioni alternative che abbiamo a disposizione. Quel caos famoso da cui esce qualcosa di buono, concreto e utile. Quest’anno andrò con passo più sicuro.

Ma c’è di più a proposito del libro adozionale … c’è che potrebbe anche non esserci ….

La legge 517/1977, una legge “avanti”, diceva questo: Titolo I, art.5: Per le classi di scuola elementare, che svolgono sperimentazioni autorizzate dal collegio dei docenti ai sensi dell’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 419, ovvero autorizzate ai sensi dell’articolo 3 del medesimo decreto del Presidente della Repubblica qualora siano previste forme alternative all’uso del libro di testo è consentita l’utilizzazione della somma equivalente al costo del libro di testo per l’acquisto da parte del consiglio di circolo di altro materiale librario, secondo le indicazioni bibliografiche contenute nel progetto di sperimentazione.

Una possibilità enorme di moltiplicazione dei punti di vista, l’acquisto di strumenti utili come i sintetizzatori vocali per i bambini dislessici, e anche un aggiornamento delle carte geografiche e delle biblioteche scolastiche che “assiepano” covoni di testi di geografia, scienze e matematica spesso risalenti agli anni ‘50.

I compiti a casa? Quale insegnante si limita ai compiti del libro, sempre insufficienti?

E’ una possibilità reale che, a quanto si può constatare facilmente, viaggiando nei siti delle varie direzioni didattiche, viene utilizzata spesso (alcuni link per chi fosse curioso http://www.icmontaldo-genova.com/stdoc/PDF/alternativa.pdf , http://www.tempopienoinverigo.it/chisiamo/prog_240507.htm). Certo che dietro deve esserci un accordo  e una buona sinergia degli insegnanti, il sostegno dei genitori, l’approvazione del dirigente e dei vari Collegi. E’ necessario un progetto serio e organico di sperimentazione e non si può fare a cuor leggero. Però, in un momento di crisi e di carenza di fondi, sapere che c’è una scappatoia per aggiornare le nostre scuole non è da sottovalutare.

E vogliamo metterci un pensierino sul risparmio nel peso dello zaino?
La possibilità c’è e questo va saputo.
Comunque ho imparato che il libro “adozionale” non adotta me. E a tratti neanche io adotto lui…
Il libro deve diventare uno dei tanti strumenti di conoscenza e di lavoro per il bambino e uno dei punti di riferimento dell’insegnante … non l’unico.

Ylenia Agostini

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

GLI ULTIMI ARTICOLI

More article