Ultima modifica 6 Novembre 2015
Camila Batmanghelidjh, ex rifugiata iraniana nel Regno Unito, è psicoterapeuta e fondatrice di “Kids Company”, associazione che accoglie e aiuta bambini e ragazzi (anche membri di gang giovanili) che si trovano in situazioni di grave disagio, offrendo loro assistenza emotiva, scolastica e pratica (cibo, vestiti, case protette). Il lavoro di “Kids Company” è riconosciuto ed apprezzato nel Regno Unito per i notevoli risultati conseguiti: nel 91% dei casi si registra il completamento degli studi, nel 90% l’abbandono dell’attività criminale e nel 69% il conseguimento di un lavoro a tempo pieno.
Camila è nata in Iran in una famiglia benestante, da madre belga e padre iraniano e ha avuto una prima infanzia molto felice. I genitori mandarono Camila e la sorella in due collegi inglesi a studiare, ma nel 1979, a causa della rivoluzione, la loro vita cambiò totalmente. I beni della famiglia vennero confiscati e la casa incendiata; il padre, sostenitore dello Scià di Persia, venne imprigionato e ogni giorno rischiava di essere giustiziato. Gli insegnanti di Camila la aiutarono a chiedere asilo politico e lo status di rifugiata. Il preside riuscì a garantire il pagamento della retta scolastica, ma Camila dovette trovare un lavoro part-time come baby sitter per pagarsi le spese correnti. Per fortuna i genitori furono risparmiati e poterono lasciare l’Iran e raggiungerla in Inghilterra, ma nessuno di loro ha più potuto tornare a casa.
Camila, che ha sempre voluto lavorare con i bambini, riuscì a completare gli studi e diventare psicoterapeuta infantile. I piccoli pazienti che le venivano indirizzati dai servizi sociali inglesi, però, tendevano a saltare gli appuntamenti perché dovevano essere accompagnati da un adulto, ma le loro famiglie non erano affidabili.
Nel 1996, pur avendo pochissimi soldi, decise di rischiare e fondò la Kids Company. Aprì il primo centro a Londra, arredato e concepito per aiutare i minori di 11 anni, i più piccoli e vulnerabili. Ma i primi a bussare alla porta furono alcuni teenager membri di gang londinesi piuttosto violente: “Aprivo le porte tutti i pomeriggi alle tre ed ero terrorizzata, ma – per alleviare la tensione – li facevo accomodare e chiedevo loro di non sputare per terra”. La cosa ha funzionato: Camila è riuscita a conquistare la loro fiducia. Ancora oggi il 97% degli adolescenti che entra in contatto con lei non lo fa attraverso i servizi sociali, ma col passaparola.
Il successo di Camila coi minori risiede in un mix unico di psicoterapia, assistenza immediata (pasti caldi, abbigliamento adeguato, abitazioni protette e sicure, istruzione), costante supporto emotivo e stimolazione di fantasia e creatività. Dal 1996 ad oggi la Kids Company ha accolto e aiutato circa 36.000 bambini e ragazzi vittime di abuso e di abbandono. In questo momento ne assiste 18.000 e il suo staff conta circa 600 professionisti e 11.000 volontari suddivisi fra i centri di Londra e di Bristol.
L’obiettivo principale di Camila – che nel 2013 è stata nominata fra le 100 donne più autorevoli del Regno Unito – è impedire ai bambini abusati e maltrattati di diventare, a loro volta, genitori violenti: “E’ un cerchio. Nessuno diventa violento senza motivo. Si tratta di dare a questi ragazzi strumenti concreti e adeguati a risolvere il problema, in modo che nella loro vita non ci sia mai più spazio per la violenza. Tutto ciò che voglio è lavorare con i bambini”.
Forse serve questo: mai dimenticare come ci si sente quando si è bambini. Così si riesce a vedere il mondo dal loro punto di vista e a capire di cosa hanno davvero bisogno. Che bella iniziativa il Kids Company.
Paola Lovera