La festa di Pasqua e i suoi simboli

Ultima modifica 10 Novembre 2015

Arrivati a questo momento dell’anno, i genitori si chiedono come possono vivere il tempo di Quaresima e la Pasqua con i propri bambini. Certamente, l’Avvento e il Natale hanno maggiori tradizioni rispetto a questo periodo. Il Natale è la festa della nascita, che mette sempre tutti noi, grandi e piccini, in grande allegria. A Natale ci sentiamo tutti bambini, abbiamo voglia di dare e ricevere doni. A Pasqua, invece, ricordiamo la morte, tema misterioso e doloroso, e la Resurrezione, che ci risulta difficile da capire.

Come le quattro settimane d’Avvento ci portano verso la festa di Natale, così altrettante quattro settimane di Quaresima ci conducono verso la festa di Pasqua. Comunemente oggi ricordiamo solo l’ultima, quella denominata “Settimana Santa”, che ripercorre le tappe della Passione di Cristo. Parlare di Passione e Crocifissione, però, non è adatto a un bambino molto piccolo. Sarebbe meglio affrontare questi temi solo dopo il compimento dei 9 anni, quando inizia ad affiorare in loro una maggiore coscienza. Negli anni antecedenti dovremmo focalizzare la nostra attenzione e quella dei bambini sul tema della rinascita della natura. Raccontare loro come la natura ha dormito per tutto l’inverno e, poi, con il primo calore dei raggi solari inizi a risvegliare piante e animali, portando la gioia della nascita dei primi teneri germogli.

Ai primordi del tempo cristiano la Pasqua era la festa più importante dell’anno e lo è ancora nella chiesa dell’est.
La parola Pasqua deriva dal greco e dal latino “pascha” e dall’aramaico “pasha”, che significa “passare oltre”. Ricorda il passaggio del popolo ebreo, guidato da Mosè, attraverso il Mar Rosso, quindi, il passaggio dalla schiavitù alla Terra Promessa.

La data

La data di Pasqua non è fissa come quella di Natale, bensì mobile. Per stabilirla, bisogna attendere l’equinozio di Primavera, il 21 marzo, quando le ore del giorno sono di pari lunghezza con quelle della notte. Bisogna, poi, aspettare che sorga la luna piena e così la prima domenica dopo la luna piena di Primavera sarà la domenica di Pasqua. Tutto questo offre lo spunto per osservare il cielo con i bambini, che già frequentano la scuola. Durante questo tempo i bambini possono vedere come la Luna diventi ogni giorno più visibile. Partendo da una piccola falce, cresce sempre più sino a mostrarsi nella sua pienezza e luminosità. Questo permette loro di esercitare l’attesa e la meraviglia, che ci offrono la natura e le leggi dell’universo.

uova-di-pasqua
L’uovo pasquale

Non è certo una scelta casuale che a Pasqua si scambino le uova. L’uovo ha un alto contenuto simbolico e spesso ha a che fare con la creazione. In alcuni miti, da un uovo, diviso in due parti, erano sorti il cielo e la terra. Appena vediamo un uovo, siamo portati a pensare a un sasso, sembra privo di vita, ma nell’interno racchiude la possibilità di una nuova esistenza. Il tuorlo è come un piccolo sole, una dolce sorpresa contenuta dentro l’involucro. Per il cristianesimo il guscio rappresenta il sepolcro di Gesù e il tuorlo, invece, la rinascita.
Già nel Medioevo, era sorta la tradizione di regalare a Pasqua delle uova colorate. Nei secoli successivi e, soprattutto in Russia, si confezionavano di porcellana, decorandole con smalti e dorature. Più recentem, è l’usanza di confezionare le uova di cioccolato, mettendo all’interno una piccola sorpresa, che ricorda il piccolo sole del tuorlo. Per i cristiani l’uovo è anche simbolo di una nuova creazione, che è stata possibile grazie al sacrificio del Cristo.

conigli

Il leprotto pasquale
Secondo un’usanza del Nord Europa, ma ora molto diffusa anche in Italia, il leprotto pasquale decora e porta le uova. Non le adagia semplicemente, ma le nasconde. Non lo si dovrebbe scambiare per il coniglio, suo consimile. La lepre non si rende visibile agli uomini, è un animale solitario, molto prudente e agile; gli piace aggirarsi di notte. È un erbivoro, non si ciba di carne e, quindi, non uccide altri animali. Per questo motivo, è l’animale più degno a portare le uova pasquali. La lepre, come ben sappiamo, non fa le uova, ma le porta e i bambini amano cercarle. Con loro, già dai giorni prima di Pasqua, possiamo preparare dei nidi o semplicemente fornirci di piccoli cestini. Il loro interno dovrà essere foderato con un po’ di lana cardata o dell’ovatta e rifornito di una bella foglia d’insalata e di una carota, giusto per attirare l’attenzione del nostro amico. Naturalmente, il leprotto mangerà l’insalata e la carota e lascerà uno o più uova. Se abbiamo la fortuna di avere un giardino la ricerca delle uova, si potrà svolgere all’aperto, ma assicuro una allegra riuscita anche all’interno delle mura domestiche. L’importante è che anche noi adulti riusciamo a coinvolgerci nei preparativi e nella caccia delle uova, insomma, ridiventiamo un po’ bambini.
È fortemente simbolico se il giorno di Pasqua facciamo in modo che i bambini possano andare alla ricerca delle uova pasquali, portate dal leprotto di Pasqua. Questa ricerca rappresenta il desiderio che loro, nella vita futura, possano cercare e trovare il collegamento con le forze più intime della rinascita. Come accade nella natura, anche noi in questo periodo dell’anno ci sentiamo rifiorire. Dopo l’inverno trascorso all’interno delle nostre casem, ora abbiamo voglia di aprirci all’esterno, esattamente com’è accaduto al seme racchiuso nella terra e che ora fiorisce.
Prima di scartare l’uovo pasquale, possiamo recitare per i bambini più piccoli questa poesia:

Nell’uovo di Pasqua che mai ci sarà?
C’è forse nascosta la felicità?
Apritelo piano se no, la per là
la dolce sorpresa scappare potrà.

albero di PasquaL’albero di Pasqua
Come a Natale si prepara l’albero di Natale, in questo periodo possiamo preparare l’albero di Pasqua. Dobbiamo procurarci dei rami di ciliegio, pesco o altro, ma le cui gemme siano ancora chiuse. È importante per i bambini poter osservare come le gemme fioriranno nell’arco dei giorni. Quest’osservazione li aiuterà a entrare in un clima di attesa, tanto importante oggi in una società troppo veloce per le loro esigenze.
Una variante prevede di procurarsi dei rami di ulivo. Sui rami si possono appendere piccole uova decorate, fiocchi colorati, qualche uccellino o farfallina, preparati apposta per l’occasione o acquistati nella cartoleria più vicina a casa. In alternativa, si può prendere una piccola pianta di ulivo o da frutto e decorarla in modo simile.

Pranzo pasquale
Anche nel pranzo di Pasqua sono presenti alcuni simboli interessanti. In diverse regioni italiane, è uso mangiare l’agnello, simbolo sacrificale. In molte tavole sono presenti le uova cotte sode o reinventate in uova ripiene, cioè con l’aggiunta di prezzemolo e maionese o altro. Altro dolce caratteristico del giorno, oltre all‘uovo di cioccolato, è la colomba.
Intorno al 1930 la ditta pasticciera Motta di Milano ha pensato di preparare un dolce pasquale simile al panettone natalizio. Gli ingredienti sono simili e così la lavorazione della pasta: farina, burro, zucchero, uova, arancia candita e una glassatura di mandorle. Quest’usanza, in pochi anni si è diffusa dapprima in Italia e,poi, ha varcato i confini nazionali, tanto che oggi non è Pasqua senza la colomba e l’uovo di cioccolato.

M. Elisabetta Angius
Pedagogista e conferenziere su temi legati
all’educazione e alle difficoltà di apprendimento

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