Ultima modifica 14 Ottobre 2019

E’ stata arrestata Christina Regusters, la ragazza che prelevò una bambina dalla Bryant Elementary School di Philadelphia, nel gennaio 2013 e la violentò per ore, per poi abbandonarla in un parco. Come è stato possibile questo tragico errore, vi chiederete. Facile, Christina portava il burqa. “Sono la mamma” le è bastato dire, per poterla prelevare e portarla nella sua casa degli orrori, sottoporla alle sue perversioni, farne ciò che voleva.

christina regusters
Vorrei vedere le facce di chi mi professa la multiculturalità, a seguito di questa notizia, vorrei sentire le loro scuse flaccide “Ma si tratta solo di un caso, c’è un errore…”. Un errore imperdonabile, ma prevedibile, che si poteva facilmente scongiurare se si fosse tenuto conto del fatto che le persone, per legge, devono essere identificabili, devono mostrare il volto. Un orrore che ha condotto una bambina in un inferno che è durato molte ore, che la accompagna con i suoi incubi ancora oggi che sta tentando a fatica di ritornare a condurre una vita normale. Un orrore che incomberà su di lei per sempre, come una spada di Damocle che pende e incute terrore.

burqa
Non voglio abolire il velo, non voglio imporre la mia tradizione, come non vorrei che mi fosse chiesto di coprirmi i capelli se visitassi il Medio Oriente, non mi abbasso a nessun livello, non accetto compromessi, non cado nella rete di chi vuole accusarmi di razzismo. Chiedo solo di preservare la sicurezza dei miei simili, che siano arabi, occidentali, orientali, africani e qualsiasi altra cosa. Chiedo di proteggere dalla malvagità, dalla crudeltà, dalla perversione, dalla malattia mentale ogni innocente che non ha colpa.

Chiedo a chi professa la multiculturalità di farsi un piccolo esame di coscienza, di guardare al di là di quello che è di moda, di votarsi a qualcosa di più che la corrente di pensiero che trascina la massa. Vorrei chiedere ai benpensanti del nostro nuovo millennio di smettere di essere politically correct, di piantarla di essere di mentalità aperta, di finirla con la multiculturalità, di affidarsi al buonsenso una volta tanto, al”intelligenza, ai valori reali, non a quelli che ci sciorina il politico di turno ogni sera alla TV. Pensate a cosa dite, a quali sono le conseguenze delle vostre azioni, delle vostre proteste. Difendete quello che vi pare giusto, ma non a scapito di chi non ha colpe. Difendete il prossimo, il diverso, il debole, ma non create nuove vittime. Agite con buonsenso e intelligenza, due doti che davvero dovrebbero essere di moda. Per sempre.

Silvia Gamba

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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