La noce moscata, la dama con la veste rossa

Ultima modifica 29 Settembre 2016

 

Questa volta, prima di suggerirvi una ricetta, voglio dedicare il post esclusivamente a un ingrediente:

 

Quella piccola noce profumata, con la sua grattugina, che tutti abbiamo tra i barattolini delle spezie, è usata per aromatizzare una purea di patate. Io la uso anche nella besciamella ma, mai e poi mai, avrei pensato di usarla in un dolce.

Ora, vi racconterò qualche curiosità.

Nel XVII ecolo la noce moscata era considerata una preziosa spezia, tanto che olandesi e inglesi fecero due sanguinose guerre, per appropiarsene il commercio. Gli inglesi furono costretti a cedere agli olandesi le isole dell’Indonesia, da cui questa spezia proviene, ma, astutamente, portarono alcuni semi a Grenada, isola caraibica dalle stesse caratteristiche climatiche delle isole indonesiane. A Grenada la noce moscata arrivò nel 1843 e, rapidamente, diventò una preziosa fonte di reddito, tanto importante da essere presente sulla bandiera

Significativo questo indovinello: “per trovare la noce moscata,cercate la dama nella barca con la veste rossa”.

foto presa dalla rete

Questo è il frutto, assomiglia a una pera, gli alberi sono molto alti, iniziano a produrre a 15 anni, fino a 10.000 frutti all’anno.
La raccolta avviene da gennaio a marzo e da giugno ad agosto.

Quando il frutto è maturo, si apre ed ecco la dama in barca con la veste rossa”.

foto presa dalla rete

La sottana rossa è il macis, anch’esso una spezia, ha la funzione di proteggere il gheriglio del seme e fornisce gli elementi nutritivi per ispessire il guscio.

Il macis viene separato dalla noce e fatto essiccare, ha un sapore meno pronunciato rispetto alla noce e viene utilizzato nell’industria cosmetica, per fare rossetti, etc.

Una volta tolto il macis, la noce va fatta essiccare, un particolare interessante: una noce, nel suo guscio coriaceo, si mantiene per dieci anni, senza guscio per tre.

Per essere messa in vendita, i gusci vanno rimossi, una macchina li rompe e, poi, vengono sgusciate a mano. Solo a questo punto, si può valutare la qualità della spezia. Vengono eliminate le noci rotte, danneggiate da parassiti, e quelle di colore opaco, indice di un basso contenuto di olii essenziali, gli scarti vengono utilizzati nell’industria cosmetica.

Il “guscio” o pericarpo, cioè la parte morbida che riveste la noce e che quando è matura si apre, è molto dolce e viene utilizzato per fare sciroppi e confetture.
E, fra poco, arriva la ricetta.
Voglio precisare che le foto presenti in questo post sono prese dal Web perchè, purtroppo, non ho avuto la possibilità di scattarle personalmente.

Donatella Bartolomei

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