Olimpiadi a Roma.
Eh, sarebbe davvero fonte per me di un orgoglio sconfinato poter immaginare una Roma rimessa a nuovo per l’occasione, più funzionale ed in grado di poter ospitare le gare ed i campioni mondiali delle discipline olimpiche e paraolimpiche di tutti i 5 continenti.
Ma quale romano non lo sarebbe?
Già.

09/09/2010 - ROMA. 50¡ ANNIVERSARIO GIOCHI OLIMPICI ROMA '60: COLOSSEO ILLUMINATO. NELLA FOTO ALCUNE IMMAGINI PROIETTATE SUL COLOSSEO PER RIVISITARE E RIVIVERE L'ESPERIENZA DELLE OLIMPIADI ROMANE. ALBENSI/INFOPHOTO

Come è iniziata l’idea della candidatura di Roma alle Olimpiadi

Il calcio di inizio della partita delle Olimpiadi viene dato il 2 febbraio 2015, giorno in cui Malagò, alla presidenza del Coni, lancia l’idea della sponsorizzazione alla candidatura di Roma per accogliere i giochi olimpici del 2024. Ed è Malagò che con l’immagine del “tavolo con tre gambe”, ovvero il Coni, il Governo e il Comune di Roma, pone subito i punti fermi del progetto. “Senza una di queste tre gambe muore tutto, dobbiamo andare d’accordo da qui al 2017” ha dichiarato.
Saranno nominati il presidente del comitato promotore Luca di Montezemolo, già organizzatore dei mondiali di Italia ‘90 e il super consulente catalano Enric Truno y Lagares, anche quest’ultimo già nell’organizzazione delle olimpiadi invernali di Torino 2006.

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Olimpiadi a Roma a costo zero?

Ma attenzione, negli interventi di questi ultimi mesi a favore della candidatura di Roma abbiamo udito a più riprese che le Olimpiadi sarebbero state a costo zero per i romani.
Nella previsione dei costi, effettuata nel progetto del comitato promotore dei Giochi per Roma, non sono contemplate le infrastrutture da realizzare o da completare che il progetto prevede.
Un esempio? Il prolungamento della Metro.
Con quali denari il comune lo effettuerebbe?
Inoltre, come dichiarato nel regolamento CIO (Comitato Olimpico Internazionale) agli articoli 38 e 40 la città ospitante è responsabile in solido per tutti i lavori previsti dal progetto. Ecco, questo è un punto di attenzione importante. I romani pagheranno e come se pagheranno.
Solo per completezza di informazione possiamo dare una buona notizia: l’ultima rata del debito contratto per i mondiali di Italia ’90 è stata pagata a Gennaio 2016 (dopo 26 anni!). La città di Torino per il progetto delle Olimpiadi del 2006 ha ancora un debito di 3 miliardi.
I posti di lavoro di cui tanto si parla per una Roma olimpica non sono 170.000 mila come abbiamo sentito dire in tv o letto sui giornali (o peggio ancora 200.000). I posti di lavoro sono 8.000 così come dichiarato dallo stesso comitato promotore e indicato nelle tabelle scaricabili dal sito del coni. Ok, sono 8.000 e non 170.000.
Per le barriere architettoniche, anch’esse inserite nel progetto, di cui Roma deve liberarsi in fretta invece, è previsto un piano per l’abbattimento totale già approvato e di iniziativa del M5S dai tempi di Marino, sostanzialmente per metterlo in pratica non occorre attendere il 2024!

L’ex sindaco Marino non aveva dimostrato grande entusiasmo per i Giochi ma aveva individuato il Villaggio Olimpico a Tor di Quinto, il duo Malagò-Montezemolo invece aveva scelto Tor Vergata.
Il primo atto ufficiale dell’assemblea capitolina avviene il 25 giugno 2015, quando viene votata la mozione n°39 con i voti contrari dei 5 stelle, dove è indicato che l’assemblea “sostiene e promuove la presentazione della candidatura di Roma ai XXXIII Giochi Olimpici ed ai XVII Giochi Paraolimpici del 2024 ed impegna il Sindaco a presentare formalmente la candidatura e rappresentare Roma nel complesso percorso che la candidatura comporta, secondo quanto previsto dalle procedure CIO” (Comitato Olimpico Internazionale).
L’atto approvato in aula è una mozione e non una delibera, quindi un atto di indirizzo. La mozione ha il fine di promuovere un dibattito politico del Consiglio su questioni anche di carattere generale, è sottoscritta da uno o più consiglieri ed è rivolta al sindaco. In poche parole si apre un tavolo di lavoro, non vincolante sul tema dei Giochi.
La Deliberazione del Consiglio Comunale è invece l’atto attraverso il quale il Consiglio adotta le proprie decisioni.

La partita viene sospesa per “impraticabilità” a fine 2015 con la caduta di Marino: si va verso nuove elezioni.
Malagò invece non si ferma. A febbraio 2016 invia una relazione tecnica al CIO.
Come per tutti i progetti complessi, vengono valutati tutti gli aspetti che determinano i fattori di rischio e che ne potrebbero compromettere il successo.
Questo è il motivo per cui nella relazione si parla di partiti politici: non è un desiderio voyeuristico del comitato internazionale conoscere il colore politico di chi governa, bensì un fattore essenziale, ai fini del calcolo del rischio, comprendere qual è il peso politico dei partiti, in termini di percentuale, e il tipo di supporto (o contrasto) che possono mettere in campo per la realizzazione del progetto dei giochi olimpici.

Ebbene, al Quesito n°69, intitolato “Partiti Politici: forza e supporto”, Malagò spiegava che il M5s contava poco o nulla a Roma con il suo 8,3% dei seggi, ma scriveva nero si bianco che era “la forza politica più ostile di tutte alla organizzazione delle Olimpiadi, sebbene vedano lo sport come formidabile catalizzatore sociale”.

Nella pausa della partita avviene un’invasione di campo: il 26 gennaio 2016 i Radicali lanciano la proposta di un referendum consultivo con i cittadini romani: effettuare o no le Olimpiadi del 2024. Non raggiungeranno mai le firme necessarie per poter indire il referendum.

La partita viene ripresa l’8 Aprile, quando viene fissata la data delle elezioni per il sindaco da eleggere a Roma il 5 giugno.

Il 9 maggio la Raggi incontra Malagò e dichiara: “Come detto in più occasioni considero i Giochi una importante manifestazione di valori – spiega -, non solo sportivi, ma al momento bisogna guardare ad emergenze ben più imminenti.”
“Le Olimpiadi sono un regalo economico a una città che spesso viene usata per costruire grandi opere che restano incompiute o, più in generale, come una grande mangiatoia”.

Il 30 Maggio la partita sulle olimpiadi si accende con le dichiarazioni di Virginia Raggi a Piazza Pulita su La7: Pensiamo all’ordinario, poi allo straordinario“.
Rafforza il concetto sostenendo che gli unici che ci guadagnerebbero sarebbero i costruttori romani come Caltagirone, colui che ha l’esclusiva sulla costruzione del villaggio olimpico di Tor Vergata.

Si arriva quindi alle elezioni del 5 Giugno elezioni: la Raggi ottiene il 35,32% e andrà al ballottaggio con Giacchetti, forte del suo 24,91%.

Fanno clamore le dichiarazioni di Totti del 7 giugno a sostegno delle olimpiadi, lette come un appoggio a Giacchetti. Per par condicio anche i cugini, (vedi Candreva) sposano la causa delle Olimpiadi a Roma.
La sera stessa Totti è costretto a fare una precisazione: sottolinea che il suo è un sostegno unicamente allo sport ed ai suoi valori, e nulla a che fare con appoggi politici.

Si arriva alla decisione ufficiale di Virginia Raggi: “No al futuro una tantum fondato sull’episodicità di un grande evento momentaneo che non determina fenomeni economici strutturali e vantaggi socio economici.”
Per la Raggi ed il M5S il no alle Olimpiadi è dovuto “per offrire un segnale di serietà e rigore nella gestione dei conti pubblici, per evitare che si possa continuare a giocare sulla pelle dei giovani, mentre il Paese non è ancora uscito dalla gravissima crisi economica, etica e morale che da anni lo perseguita”.

Renzi replica che il no alle Olimpiadi di Roma è una ammissione di incapacità di gestire progetti complessi da parte del M5S.

La verità è che il progetto presentato dal CONI non lo si vuole modificare nella parte più impegnativa dal punto di vista economico, ovvero la costruzione del villaggio olimpico sui terreni di Tor Vergata, ad esclusiva di Caltagirone.
I giochi, almeno questi, erano già decisi.

La partita finisce: Raggi 1 -CONI 0

E il 27 settembre il sindaco Virginia Raggi, in audizione alla commissione sport, ha dovuto giustificare ancora una volta le ragioni del no.

Le Olimpiadi a Roma, magari!
Magari potercele permettere.

Graziana Le Donne

Lavoro in una publishing company, adoro il mestiere impossibile di mamma in una città impossibile come Roma dove ogni iniziativa è una sfida. Amo condividere pensieri e parole

2 COMMENTS

  1. Tutto sacrosantemente giusto!
    Il governo ci impone, su ordine dell’Europa, l’austerità e per le Olimpiadi: vai con gli sprechi?
    C’è qualcosa che non torna

    • Oltre al problema dei costi previsti, c’è quello dei costi non previsti. Anche l’austero e diligente Giappone è entrato in crisi per il contenimento dei costi….

      Graziana Le Donne

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