Ultima modifica 6 Novembre 2015


È uscito da qualche tempo un breve spot “pubblicitario”  per promuovere l’adozione. Promotore di questo breve filmato è AiBi, Associazione italiana amici dei bambini, uno dei più grossi enti autorizzati per le adozioni internazionali. Lasciando da parte l’inevitabile pensiero che questo messaggio sia stato fatto per un  doppio scopo,  creare cioè interesse nei confronti dell’adozione, tutte le adozioni nazionali ed internazionali,  ma anche di fare pubblicità a favore di questo ente, lo spot è ben studiato.
Nessun risvolto melodrammatico, nessun piagnisteo mieloso che spesso imperniano gli spot sui bambini in difficoltà, solo uno spaccato alquanto  reale su quanto possa pesare ad un bambino l’essere privato dei genitori, di quanta solitudine provino anche nelle piccole cose di tutti i giorni.

Colpisce questo spot proprio per la semplicità con cui il messaggio viene proposto,  per la spietata crudeltà con cui viene presentata una situazione di normalità che un bambino senza una famiglia non ha mai vissuto o perché una famiglia non l’ha mai avuta o perché, pur avendo una famiglia,  la sua situazione familiare non era così certo idilliaca. Una bambina che gioca da sola tre ruoli che dovrebbero però essere rappresentati  da un papà, una mamma ed una figlia, dove  salta agli occhi, ed anche al cuore, tutta  la solitudine possibile.
Fa vedere come un bimbo rinchiuso in una casa famiglia, o istituto che sia, abbia  un tale bisogno di figure genitoriali che spesso se le inventa da solo,arrivando ad implorare questa coppia di genitori,  che vive solo nella sua fantasia, di “non  lasciarmi sola”.
Posso dirvi che guardandolo e riguardandolo ancora, provo un’angoscia sempre più forte? Inevitabilmente penso a se, anche i miei figli,  hanno mai fatto un gioco simile. Allora ben vengano mille spot pubblicitari con la bambina carina, gentile e dolce che magari colpiscono lo stomaco,  strozzano la gola di noi già genitori adottivi se questi aiuteranno più coppie ad incamminarsi per questa difficile strada.

Elisabetta Dal Piaz

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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