Ultima modifica 6 Novembre 2015

 

A casa nostra è arrivato da almeno un mese a questa parte il momento del gattonamento. Siamo ormai già ad una fase avanzata in quanto mia figlia ha già imparato ad alzarsi in piedi (attaccandosi ovviamente a tutto quello che trova) e da qualche giorno sta facendo anche le prove di equilibrio: si stacca da ciò che le è servito per alzarsi in piedi e, prima di ributtarsi per terra cadendo sul sedere, sta qualche attimo in piedi da sola (noi le abbiamo definite prove di equilibrio).

bambino-cammina

Credo proprio che il momento della camminata autonoma non sia poi così lontano.

Ho già scritto di essere contraria all’uso del girello, che invece secondo alcune mamme potrebbe essere molto utile per affrontare questa fase con maggior facilità, e di come io abbia invece preferito creare una “casa a misura di bambino”.

L’altro giorno mi è però caduto l’occhio su un oggetto che alcuni genitori usano quando i loro figli iniziano a camminare e cioè il guinzaglio per bambini o bretella di sicurezza.

Di cosa si tratta?

Il bambino viene “imbrigliato” con delle corde intorno alla vita (come se avesse una cintura) e intorno alle braccia (come se avesse delle bretelle) e alla mamma o al genitore rimane una sorta di guinzaglio che permette di controllare il movimento del bambino aiutandolo quando muove i primi passi o avendolo sempre sotto controllo soprattutto nei luoghi affollati.

bretelle_per_bambini

Il bambino durante la fase del gattonamento impara ad esplorare l’ambiente che lo circonda e cadendo o evitando determinati ostacoli capisce cosa può fare e cosa non può fare e anche quando inizia a stare in posizione eretta in genere l’adulto che lo sta seguendo gli insegna come muovere i primi passi.

Le bretelle da un lato alleviano il lavoro dell’adulto, ma dall’altro diminuiscono l’autonomia del bambino che si sentirà sicuro sempre e solo attaccandosi a qualcosa o qualcuno.  Se invece lo si lascia libero di sperimentare e di cadere, riuscirà a capire prima cosa è giusto fare o dove può andare senza incorrere in pericoli.

Ovviamente lasciargli libertà vuole dire per la mamma (o per l’adulto) maggiore fatica soprattutto alla schiena (perché aiutare il bambino obbliga ad una posizione “innaturale”) mentre per il bambino maggiori cadute iniziali ma ne eviterà altrettante in futuro perché vuol dire fargli capire fino a che punto può spingersi.

Mi è capitato raramente di vedere per la strada bambini al guinzaglio e a mio giudizio non è un bel vedere, perché mi sembra di equipararli agli animali e in parte mi sembra che questo strumento non piaccia nemmeno a loro proprio perché li limita.

Ho letto un po’ sull’uso delle bretelle e anche quando il giudizio è positivo, in genere  se ne consiglia l’utilizzo solo quando il bambino ha imparato a camminare (in modo da superare i problemi  di cui ho parlato poco fa) perchè possono risultare più comode per la mamma quando i figli sono più di uno o quando si deve andare in luoghi dove il passeggino potrebbe essere di difficile utilizzo.

Ma ancora una volta, secondo me, questo oggetto viene usato e visto solo come un qualcosa che facilita la vita dell’adulto ma non quella del bambino.

Quindi via libera alla sperimentazione e all’uso del passeggino anche se il luogo in cui si deve andare è molto affollato!

Laura Zampella

 

 

 

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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