Ultima modifica 10 Aprile 2013


Solitamente si ritiene che i genitori adottivi siamo estremamente morbidi per quanto concerne l’educazione dei propri figli, vuoi perché l’attesa è stata tanta, vuoi perché si teme il passato dei bambini. Invece, chiacchierando tra mamme fra un forum e un altro, mi sono resa conto che questa visione è tramontata. Sarà che siamo talmente “preparate ed istruite” sull’educazione da impartire ai nostri figli che sappiamo bene che il polso fermo e poche regole ma ben stabili sono fondamentali per loro come, del resto, per ogni figlio. Io, ad esempio, sfocio quasi nella eccessiva fermezza, diciamolo pure poveri bambini miei! Sono una tale rompiscatole che non ne faccio passare una!  Eppure mi rendo conto che appena mollo un po’ la presa loro si innervosiscono, diventano più sfuggenti e di difficile gestione. Certo è che, proprio a causa del bagaglio di esperienze non sempre positive, noi mamme adottive dobbiamo entrare in punta di piedi nella vita dei nostri figli. Spesso dobbiamo fare i conti con piccole vite cariche di violenza, di abusi fisici e soprattutto psicologici che lasciano un segno indelebile nelle loro anime e quindi quel polso, che deve essere fermo, deve però avere quella giusta leggerezza per non ricreare situazioni già vissute e già subite. Ed allora, là dove la sgridata forte o la “tozz”a scappano, perchè a volte scappano, possono fare poco più di un broncio temporaneo o due lacrime in croce , ecco che nei bambini con una storia complicata alle spalle possono indurre in vere e proprie reazioni violente che portano poi a conseguenze pesantissime sia per loro che per noi. Riportano a galla vissuti che poco hanno in comune con la ragione della sgridata ma che riemergono  con una rapidità a volte sconcertante. E spesso noi genitori, per quanto preparati da tutta la teoria fatta, ci ritroviamo completamente spiazzati e soprattutto inefficaci, completamente travolti dal senso di colpa per aver innescato la bomba dei ricordi. Non è facile con i ritmi che questa vita impone riuscire ad essere sempre una “ballerina di danza classica”; a volte stanchezza e fatica fanno perdere la giusta ottica e la pazienza ed è in questo momento che la storia educativa di mamme biologiche e mamme adottive si differenzia. Se, in certe situazioni, una mamma biologica riesce in poco tempo a ricucire e riequilibrare la situazione, per una mamma adottiva ci vuole un sacco di tempo, pazienza e tattica…sì tattica, per riconquistare quel poco di fiducia che si è persa con lo scontro.  Là dove, ad una mamma biologica, un abbraccio, una coccola ed un “ti voglio bene” sono sufficienti, a noi mamme adttive non bastano, ci vogliono giorni di rassicurazione, di prove d’amore e conferme per poter tornare alla normalità. Insomma una fatica considerevole. Ma si sa, per i figli si fa questo ed altro.

Elisabetta Dal Piaz

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

1 COMMENT

  1. Quello che è stato scritto è proprio vero….per riconquistare anche solo un sorriso da mia figlia devo fare i salti mortali ma non sempre ne ho voglia…. cosi magari si rimane arrabbiati un po di più…i legami con i figli ado esistono e sono forti ma non sono scontati…

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