Maestra lo sai?

Ultima modifica 20 Giugno 2019

In classifica siamo al secondo posto.
Prima posizione indiscussa è del “posso andare in bagno?”. Come li capisco…
Poi c’è il “maestra lo sai?”. Un concentrato di fiducia, un centrifugato di relazione.

I bambini raccontano, condividono la loro vita.
Quando accade sembra tutto normale.
Ci siamo abituate.
Ma se ci fermiamo a riflettere, dovremmo sentirci onorati ogni santa volta.

I “maestra lo sai?” non sono tutti uguali: dipende dal sistema di avvicinamento.
Veloce, con saltello, è qualcosa che si può gridare ai quattro venti: mi è caduto il dente canino, maestra ho una farfalla vera nello zaino, ieri è arrivato il mio gattino e ha fatto la pipì in terra tre volte, ho trovato un insetto stecco che sembrava un insetto stecco, ma non era.
Andatura media, con tirata di manica, faccina seria e sguardo in terra, è qualcosa che ti devo dire per forza, ma non mi viene proprio liscio liscio: ho dimenticato di fare il compito, mio fratello mi ha scarabocchiato il libro…, mi fa male la testa ma non ho la febbre (che sta per “la mamma mi ha mandato lo stesso a scuola…ma non è che sto dritto, vacci piano oggi).maestra-lo-sai
Agguato di soppiatto, da dietro, quando nessuno nessuno mi sente: racconto di problemi a dir poco insormontabili come “Serena non mi ha scritto sulla lista di invitati al compleanno”… tante lacrime. Tante tante lacrime, che poi si asciugano tirando su col naso (sono bellissimi), perché Serena andava solo in ordine alfabetico e non era arrivata alla T, ma non me lo aveva detto peròòò.

A scuola c’è tutto questo, per fortuna.
Più si va avanti negli anni e più questa parte diventa piccola, ma non scompare mai.

Il “maestra lo sai?” è un must.

Loro sanno qualcosa che tu non sai: è su questo che contano.

E noi non possiamo mica lasciarli lì senza, ascoltarli.
Spesso, in effetti, necessita di sintesi perché un “maestra lo sai” può durare anche 7 minuti, ma ce la facciamo, dai.

C’è qualcuno, però, che non te lo dice mai.
Un “maestra lo sai” te lo dicono tutti, ma lui no.
Lui non ti racconta nulla per un sacco di tempo.
Partecipa, ti ascolta, è interessato ad ogni cosa, ma no, non te lo dice.
Non ti racconta niente di sé e senti l’anello mancante. Senza un “maestra lo sai” non si può stare, credete.
Ti lascia ogni giorno lì ad aspettare un segno. Vuol dire solo che non si fida. Ancora non si fida.
Tu ripassi cosa puoi aver fatto: dimenticato la faccina sul quaderno? Dimenticato di assegnare un incarico? Una sgridata di troppo? Un “vengo dopo ad aiutarti” mancato?
Poi, mentre ti siedi sul suo banchino a correggere distrattamente un compito, da dietro “Maestra lo sai che domani è il compleanno del mio papà e gli prendiamo la torta di frutta?”
Ecco fatto. Ora ci siamo.

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