Ultima modifica 12 Maggio 2014
Siamo la generazione del griffato a tutti i costi. Questo è il primo pensiero che mi viene in mente guardando il Magnum di Algida firmato da Dolce&Gabbana.
Una limited edition di stile, non c’è che dire, ma se oggi nel banco frigo comincia ad andare di moda la moda possiamo iniziare a preoccuparci seriamente. I due stilisti hanno preso spunto dalle loro collezioni Sicily style per creare un gelato che racchiudesse tutta la loro creatività, ed infatti la confezione disegnata con zagare, fichi d’India e carretti è un trionfo del migliore stereotipo siciliano.
Anche nello scegliere il gelato da “firmare” si sente un sapore di esagerazione, di autocelebrazione: niente di meno di un Magnum, il gelato “grande” per eccellenza. Il nuovo nato in casa Algida, poi, non spicca certo per originalità, quanto meno se si prende in considerazione il nudo prodotto: pallido, anonimo, il nuovo Magnum è alla vaniglia, con scaglie di cioccolato e granella di pistacchio.
Una scelta un po’ noiosa e priva di quella creatività che ci si sarebbe aspettati da due grandi stilisti del calibro di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che paiono invece essersi limitati a disegnare la confezione dimenticandosi che se uno si compra un gelato, in genere, è perché vuole mangiare un gelato, non rimirarne la scatola.
Che dire, forse per l’estate sarebbe meglio puntare un po’ di più sulla sostanza e sulla voglia di stupire nel gusto, oppure – e sarebbe forse la soluzione migliore – gli stilisti dovrebbero tornare a fare gli stilisti e non i gelatai…
Valentina Cornagliotto