Mamme adottive: vi presento Patrizia!

Ultima modifica 5 Ottobre 2017

Oggi vi presento Patrizia. Appena incominciamo a parlare mi dice che l’adozione e’ stato sempre un concetto molto radicato dentro di lei; infatti, fin da piccola si diceva che quando sarebbe diventata adulta avrebbe adottato un bimbo.

adozione

La sua storia è un film già visto: incontra Daniele e dopo anni d’amore e vedendo che i figli naturali non arrivavano,  la coppia ha deciso di fare i soliti “esami di rito”. A detta dei medici bastava poco per rendere la coppia fertile; di comune accordo decidono che la loro strada è l’adozione, perché un bimbo c’era già e li stava aspettando in qualche angolo del mondo. Patrizia voleva essere mamma del suo bambino ma per lei non era fondamentale che passasse dalla sua pancia.

Patrizia e Daniele iniziano il loro cammino d’adozione sposandosi e attendendo i fatidici tre anni per presentare la domanda di disponibilità all’adozione, come prescrive la legge. Ci sono stati un sacco di colloqui tra assistenti sociali e psicologi , fino alla redazione delle relazioni. Tutto questo per avere una prima “batosta”: sono stati giudicati non idonei dal Tribunale.

Patrizia e Daniele non si sono arresi: hanno fatto ricorso in Appello e hanno vinto la causa. Finalmente i nostri amici hanno ottenuto il decreto.

Ci racconta Patrizia: “Con il decreto in mano abbiamo iniziato a vagliare i vari Enti che operavano all’estero e ci ha subito conquistati il NAAA di Ciriè, vicino Torino. Da qui è iniziata l’attesa, fatta di incontri con l’Ente, di corsi di preparazione all’Accoglienza di un bimbo. Il Paese che ci hanno proposto è stato da subito il Vietnam. Il nostro bimbo sarebbe stato con gli occhi a mandorla!” 

15 settembre 2001: Patrizia e Daniele hanno avuto la foto di quello che sarebbe diventato il loro bambino, un cucciolo di quattro mesi e li aspettava in Vietnam.

27 gennaio 2002: la nostra coppia prendeva l’aereo che li avrebbe portati a coronare il sogno di famiglia.

29 Gennaio 2002 ed è Patrizia che racconta: “Mattia era in braccio a noi. E’ stata lunga. Quattro anni di attesa ma sapevamo che erano serviti ad arrivare a lui, a Mattia. Il nostro primo incontro con lui e’ stato amore a prima vista. Io l’ho sentito subito mio figlio. Lui aveva 9 mesi ed  il primo giorno, quando lo tenevo in braccio, soprattutto alla sera piangeva spaventato, perché per lui ero una sconosciuta. Tutto era diverso: la lingua, i visi. Noi eravamo preparati a tutto questo grazie ai corsi fatti. E’ bastato qualche giorno e Mattia ci sorrideva, ci sentiva la sua famiglia”.

A dicembre 2003 Patrizia e Daniele hanno incominciato di nuovo la trafila per la seconda adozione. Per fortuna ci sono stati meno intoppi: “Il 3 agosto 2006 abbiamo incontrato l’altra ragione di vita: Giada, che all’epoca aveva 3 mesi appena” ci dice Patrizia. “L’incontro con Giada e’ stato diverso. Io avevo appena perso il mio papà e mi sentivo fragile. Ero preoccupata che Mattia si sentisse messo in secondo piano. Ero combattuta: come se non mi volessi concedere l’opportunità d’amare quella frugoletta di 3 mesi. Giada dormiva pochissimo e per un attimo ho temuto di non riuscire ad essere la mamma giusta. So solo che è scattata la scintilla.

I bimbi si sono inseriti bene sia in famiglia sia in asilo e scuola senza traumi; ci dice Patrizia che conoscono la loro storia e ne parlano serenamente. Mattia e Giada sanno che esiste una mamma di “pancia” in Vietnam e poi una mamma “di cuore”.

Patrizia conclude la sua storia dicendo che: “Sono tante le domande che ogni giorno mi vengono fatte e l’importante e’ che i bimbi non leggano mai la mia paura nelle risposte. Io sono serena e affronto le cose cercando di non idealizzare le loro mamme di pancia e cercando di non colpevolizzarle per la scelta dell’abbandono. In fondo io non ne conosco i motivi. Loro sono stati abbandonati vicino a strutture che potevano accoglierli e quindi è stata data loro una possibilità di sopravvivenza. E sono arrivati fino a me!” .

Grazie Patrizia di aver condiviso un lungo percorso d’amore, incominciato con Daniele e proseguito con l’incontro di Mattia e Giada.

Paola Lovera

1 COMMENT

  1. Mi fai tornare indietro nel tempo, a rivivere le emozioni dell’adozione. Solo che noi eravamo sposati da 9anni e l’idoneita’ la’abbiamo avuta subito. Abbiamo avuto problemi con l’agenzia di adozioni e dopo 4 anni di tribolaioni, abbiamo adottato una piccola peste ucraina di 9 anni.
    Capisco i tuoi stati d’animo e goditi questi due doni preziosi.

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