Miele nella nostra vita, storia di Francesca

Ultima modifica 12 Giugno 2016

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Francesca Gobbo, 28 anni, ha deciso di tuffarsi a capofitto nell’apicultura e produrre miele biologico. Oggi scrive sul suo blog, dove racconta di api, miele e cibo e raccoglie le storie di chi, rimasto senza lavoro, si è messo in proprio nel settore della gastronomia ed ha cambiato la sua vita in meglio. Un blog, per usare le sue stesse parole,“dedicato alle migliaia di persone come me che hanno incontrato la cucina e, con lei, un nuovo modo di essere felici”.

La grande svolta nella vita di Francesca, che vive e lavora a Bressa di Campoformido (Udine), è avvenuta nel 2012: “Il desiderio di una vita di studi e sacrifici si era realizzato: sono diventata giornalista professionista. Una passione coltivata fin da bambina, un sogno inseguito con tutte le forze. Un traguardo che si rivela solo un pezzo di carta: mi dibatto tra stage e collaborazioni malpagate, invio proposte editoriali e incasso rifiuti (o silenzi). L’impatto è stato così forte che mi sono accorta di essere arrivata a 26 anni senza aver elaborato un piano B. Nel cuore, però, avevo conservato la consapevolezza del valore di ciò che le api ci regalano. Sono trent’anni che mio padre alleva api e abbiamo sempre considerato le api come parte integrante della nostra quotidianità. Sarà stata la crisi dell’occupazione, ma a un certo punto il malessere è diventato troppo forte e così ho deciso di ascoltare quel richiamo che mi ha spinto verso l’apicoltura”. E proprio da questa intuizione è nata la sua idea d’impresa: creare un’azienda che produce miele biologico.

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“Oggi quell’attività esiste”, ha detto Francesca con orgoglio, “E’ una piccola impresa individuale. Non nascondo che piombare in un mondo completamente diverso non è una passeggiata. Così come essere imprenditori e apicoltori non è un gioco. Ma quell’intuizione ha spazzato via tutto: delusione, angoscia, schiavitù professionale. Questo tuffo nell’oro liquido mi ha liberato dalle ansie di un lavoro impossibile. E siccome a me studiare piace, ho continuato ad investire in formazione: diploma alberghiero in pasticceria e qualifica di esperto in analisi sensoriale del miele”.

L’apicoltura, però, non le ha impedito di continuare a scrivere: Oggi scrivo per me e scrivo di food, la mia grande passione. Due privilegi che difficilmente, là fuori, coesistono. Racconto le storie di chi, come me, ha trovato una seconda possibilità nel settore della gastronomia”.

Questo è un blog di storie. Tutte diverse, ma c’è un comune denominatore: i protagonisti si sono ritrovati in cucina per caso. E gli è piaciuto. Prima facevano tutt’altro. A volte erano disoccupati, altre sottoccupati, precari o dipendenti. La cucina ha stravolto i destini di tutti quanti loro, cambiandoli in meglio.

Tra queste storieha concluso Francesca,” c’è anche la mia. Non ho dimenticato il giornalismo, ma ho imboccato un’altra strada. Oggi sperimento e pubblico ricette per il puro gusto di impiastricciarmi le mani” .

Oro liquido sulla nostra strada e nella nostra cucina.

Paola Lovera

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