Milano, il prete di San Vittore arrestato per violenze sessuali

Ultima modifica 20 Aprile 2015

Ma la Chiesa non può fare qualcosa per verificare, per monitorare le persone che prendono i voti?

Non è un discorso sfascista o antireligioso, no anzi, ma gli scandali, le cattive, cattivissime condotte di preti indegni di vestire una tonaca, qualunque sia il nostro pensiero, sia che abbiamo fede o no, se ci crediamo o no, se siamo cattolici praticanti o no, se siamo laici o atei convinti, non ha nessuna importanza.

Il fatto è che queste persone che agiscono in nome e per conto della Chiesa, che ne fanno strettamente parte, che si occupano di istruzione, di assistenza, di accoglienza, di conforto, e molte lo fanno, (pensiamo a preti così-detti di strada) che operano con le massime buone intenzioni, che agiscono onestamente e correttamente, ci sono ma purtroppo sono all’ordine del giorno casi, non isolati, di preti che delinquono.

E, badate, quando questi signori escono dalle patrie galere, sono riaccolte nei ranghi, gli unici preti spretati sono quelli che si sposano perchè loro vivono al di fuori della grazia.

E i pedofili, i violentatori sessuali, coloro che vivono more uxorio con un uomo o con una donna senza contrarre il vincolo del matrimonio , no?

Quelli che non riconoscono i figli sono peggiori di quelli che li riconoscono?

Tutto è accettato. Finchè si svolge sottotraccia, di nascosto, la Chiesa lo può accettare e, se scoperto, perdonare, ma non può tollerare che le situazioni vengano legalizzate.

E i casi di preti che delinquono si succedono con un  ritmo impressionante. L”ultimo è il caso di don Alberto Barin, già cappellano del carcere di S Vittore arrestato il 20 n0vembre con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di 6 giovani detenuti extracomunitari.

E proprio uno di questi ha avuto il coraggio di denunciarlo e così hanno potuto constatare il comportamento abusante del sacerdote che poi offre saponette, shampoo o sigarette, dalle telecamere installate anche nella sua abitazione, dove continuavano gli abusi nei confronti delle vittime, dopo la scarcerazione.

Non basta condannare a parole chi delinque, è assurdo riaccogliere tra le proprie fila chi ha terminato la pena ridandogli la possibilità di ripetere i delitti, è indispensabile per la credibilità della Chiesa prendere drastici provvedimenti.

Nelle more, lo stato italiano deve prendere una dura posizione nei confronti della Chiesa e non accettare pedissequamente, ma verificando curricula e comportamenti di coloro che opereranno nella scuola, negli ospedali o nelle carceri (per esempio), oltretutto questi non operano gratis, ma sono pagati da noi con le nostre tasse.

Nonna Lì

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