Ultima modifica 11 Ottobre 2018

Lo scorso 5 gennaio si è tenuta a Helsinki, in Finlandia, la finale del concorso nazionale di bellezza Miss Helsinki.

Miss Helsinki, vince il politically correct

Miss Helsinki

Sebbene non fossi a conoscenza del concorso, immagino che in qualsiasi parte del mondo esista l’equivalente del nostro Miss Italia, altrimenti quello di Miss Universo non avrebbe motivo di esistere.

Tornando al nord Europa, vi racconto cosa è successo in Finlandia durante la finale di Miss Helsinki pochi giorni fa.

La kermesse di bellezza si tiene nella capitale finlandese da un paio d’anni, dal 2009 per l’esattezza.

Quest’anno la finale è stata disputata il 5 gennaio scorso, e ad aggiudicarsi lo scettro della più bella del reame è stata tale  Sephora Ikalaba.
Il nome in sé non dice niente, neanche, vista la difficoltà della lingua, aiuta a capire se la fanciulla è autoctona o meno. Ma appena si cerca Miss Helsinki in rete si capisce il motivo del putiferio che si è scatenato attorno all’evento.

Già, perché subito dopo la proclamazione, mezza Finlandia e mezza rete è insorta contro il risultato dell’elezione.
Io mi sono incuriosita leggendo un articolo pubblicato nella rubrica Esteri del Corriere della Sera  e ho voluto approfondire, e commentare.

Sembrerebbe infatti che alla vittoria di Sephora sia seguita un’insurrezione di molti, che hanno accusato l’organizzazione di avere preferito il politically correct alla bellezza.

Si, perché in un paese di biondone con gli occhi cerulei, a vincere non è stata la solita stangona ma una ragazza nera di un metro e 65.

E tutti lì a dire che questa era una vittoria politica, che la vincitrice non meritava, che piuttosto che un voto alla bellezza è stato dato un voto al diritto civile.

Io a dire la verità sono d’accordo con i detrattori di Miss Helsinki.

Ma dico, al di là dell’altezza, che un altro poco posso iscrivermi pure io se il parametro è questo, ma voi avete visto questa nuova Miss Helsinki 2017?

Il problema non è che è nera. Non di colore, nera.
A me mi fanno ridere i “diversamente” o i “non-qualcosa”.
È come se invece di dire “Mi fido ciecamente” dicessimo “Mi fido non-vedentemente”.
È come se a golf  l’handicap diventasse un punto “diversamente abile”.

Miss Helsinki

Nera dicevamo. Non è che io sono d’accordo sul fatto che non dovevano eleggere una Miss Helsinki nera.

Era che non dovevano eleggere una Miss Helsinki BRUTTA!!!

Maddai ragazzi, solo un “voto politico” avrebbe potuto fare vincere Sephora….
La ragazza ha origini nigeriane, non è dato di sapere molto di più perché la sua gloria è di pochi giorni e il suo curriculum tutto scritto in finlandese, e dunque le poche notizie che si hanno sono queste.
Nigeriana, alta 1.65, 19 anni, il resto è incomprensibile, e a dire la verità secondo me neanche interessante per quel che concerne l’argomento che sto qui trattando. Ovviamente non poteva pure avere la cellulite e pesare 70 chili; è una ragazza con un corpo scolpito, in linea con i dettami dei concorsi di bellezza.

Ma dico,  le avete viste le altre finaliste di Miss Helsinki?

Io si, e vi consiglio di farvi un giro sul sito ufficiale della competizione.
Come in ogni concorso di bellezza la scelta è soggettiva.

Quanti di noi davanti a Miss Italia abbiamo esclamato “Io preferivo la seconda o la numero 88”.

Che dire poi delle nostre finaliste non vincitrici?

Miss Helsinki

Già, perché in Italia, negli anni, il concorso delle reginette di bellezza ha scartato nomi come Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Anna Falchi.

La soggettività però è una cosa.

Il fatto che questa bella ragazza nera (che non sarebbe potuta essere diversamente) fosse comunque oggettivamente al di sotto delle altre concorrenti secondo me è un’altra.

Come molte altre voci, anche la mia concorda nel fatto che la scelta dei giurati di Miss Helsinki sia stata un po’ deviata dal fatto che forse era ora che anche nel Nord Europa si desse spazio alla parità delle razze. Che ci sta tutta, ma continuo a dire che la scelta è stata infelice.

Potevano anche aspettare qualche altra più carina in volto se proprio dovevano.

Oppure c’è un’altra ragione, che magari ai più sfugge.

Quando ero ragazzina conobbi due ragazze olandesi in vacanza estiva in Sicilia. Queste due di sangue mezzo vichingo, inspiegabilmente per me, erano attratte da tutti quei ragazzi che io al contrario reputavo rozzi, grezzi e cafoni.

Per le olandesi invece quelli incarnavano il tipico maschio italiano.
E dunque erano attratte da quello che loro chiamavano “carattere distintivo”, e io in tutt’altro modo.

Che sia anche questo il caso? Magari quello che ha colpito i giurati di Sephora è stata proprio questa nota folk che l’ha contraddistinta?

Magari è così.
Io continuo a preferire la numero 4!

® Riproduzione Riservata

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here