Ultima modifica 20 Giugno 2019

L’anno nuovo è iniziato da nemmeno una settimana e già si sentono, si dicono le solite frasi.

felicità

“E’ tutto uguale”.

“Non è cambiato nulla”.

Ma ogni anno le prime cose a non cambiare, ad essere sempre le stesse, sono proprio quelle frasi.

Perché è più facile dire “non è cambiato nulla” che dire “tocca a me cambiare qualcosa”.
Perché dei “buoni propositi” è più facile farne una “lista” che una realtà.

L’anno nuovo non porterà di certo nessun cambiamento se restiamo seduti sul divano ad aspettare che sia il cambiamento a bussare alla nostra porta, invece di andare fuori a cercarlo.

I dieci secondi che separano la fine di un anno dall’inizio di un altro, quelli che di solito vediamo scorrere all’indietro sullo schermo della televisione, sono i dieci secondi più carichi di speranze e desideri di tutti gli altri dieci secondi che ci possono essere in una vita.

E proprio queste speranze e desideri esplodono alla fine del conto alla rovescia insieme all’euforia.

Quando l’euforia e la festa finiscono però, bisogna ricordarsi di raccogliere a terra quelle speranze e i desideri che abbiamo lanciato in aria insieme ai coriandoli e ai tappi di spumante.

Bisogna ricordarsi di metterli in tasca, nel portafoglio, per averli a portata di mano ogni giorno, per poterli cacciare quando ne abbiamo bisogno.

Per poter trascorrere ogni giorno di quel nuovo anno con le stesse speranze e desideri di quella notte.
Per poter avere ancora negli occhi il riflesso dei fuochi d’artificio.
Per arrivare al gennaio dell’anno dopo senza dire quelle solite frasi.

“Non è cambiato nulla…E’ tutto uguale…ma forse no!”.
“Ogni giorno è buono per commettere un errore di felicità!”, scrive Massimo Bisotti.
E il 2015 è arrivato consegnandoci una nuova confezione da trecentosessantacinque giorni da utilizzare al meglio.

Trecentosessantacinque giorni in cui scegliere se guardare l’asfalto o il cielo.
Trecentosessantacinque mattine in cui svegliarsi e poter ridere di quei pensieri bui della sera prima.
Trecentosessantacinque volte in cui potrai prepararti meglio per quell’esame, iscriverti a quel corso, telefonare a quell’amica, sorridere a quel ragazzo, fare quel colloquio…
Trecentosessantacinque nuove possibilità per commetterlo, finalmente e una volta per tutte, quell’errore di felicità!

Miriam

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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