Ultima modifica 14 Ottobre 2019

Il 22 maggio è una ricorrenza che conosco molto bene, perché io di aborti nella mia vita ne ho fatti diversi.

Sei in totale. In poco più di 4 anni di vita. Tutti non volontari, per carità. Ma comunque aborti.
E di persone che hanno abortito ne ho conosciute tante. Ed in alcuni casi, trattandosi di grandi amiche, ho sofferto con loro.

Ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito.

aborto

Ecco perché quando vedo queste pubblicità mi va il sangue al cervello.
Parliamo di interruzione di gravidanza. Di una donna che decide di non diventare mamma.
Una scelta difficile, che se fatta ha sicuramente una motivazione che non può e non deve essere contestata.
Ma non deve essere, a mio avviso, neanche commentata.
Sono scelte dolorose, che devono solo essere rispettate.

Vedere un manifesto come questo contro l’interruzione di gravidanza volontaria, ancora oggi, è pura follia.

Si continua a fare di tutta l’erba un fascio. E a dimenticarsi che siamo in un paese libero.
Certo ci sono persone che non si curano di cio’ che fanno, che non usano anticoncezionali, che se ne fregano di cosa potrebbe accadere, tanto poi c’è sempre la possibilità di liberarsi dell’eventuale ‘problema’.
Ma queste persone pensate che possano essere ‘sensibilizzate’ da un manifesto come questo?

Ma non vi vergognate?
Non è forse ora di cambiare?
Di smetterla con queste pubblicità assurde?

Facciamolo per tutte quelle donne che trovandosi davanti ad una necessità, sanno di poter scegliere.
Di non dover sgattaiolare fuori dal loro paese per un gesto così estremo.
Di non dover passare per le mani di chi procurerà loro un aborto clandestino, magari spillando loro chissà quanti quattrini, o magari facendo anche peggio da un punto di vista medico.

 

Anche Papa Francesco il 21 Novembre 2016, in occasione della chiusura del Giubileo,  ha dato un forte segnale di cambiamento sul tema dell’aborto.

Toni Brandi, invece, il presidente di Pro Vita dopo aver affermato: uno Stato che finge di tutelare la mamma -spesso soggetta a ingiuste pressioni ideologiche e ignara dei rischi alla salute che corre abortendo- ma che non si preoccupa del più debole, il bambino nel grembo materno, è la rappresentazione plateale della legge della giungla, continua informandoci che l’associazione continuerà a combattere la sua battaglia anche con altre iniziative.

Lo farà certo. Ne siamo sicuri. Lo farà dalla sua nuova, centralissima e bellissima sede nazionale di Roma.

Mamma di due bellissimi bambini, amante della vita. Adoro leggere e passo la maggior parte del mio tempo a girovagare in rete, alla ricerca di qualche cosa di interessante.

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