Papa Francesco parla ai bambini della primaria

Ultima modifica 30 Ottobre 2017

Lunedì scorso, Papa Francesco, ha incontrato in Aula Nervi alcune scuole primarie d’Italia, in occasione di un’udienza organizzata dalla Fondazione Fabbrica della pace.

Papa Francesco durante l'incontro con i 7.000 bambini nell'Aula Paolo VI organizzato dalla "Fabbrica della Pace", Città del Vaticano, 11 Maggio 2015. ANSA / GIUSEPPE LAMI
Papa Francesco durante l’incontro con i 7.000 bambini nell’Aula Paolo VI organizzato dalla “Fabbrica della Pace”, Città del Vaticano, 11 Maggio 2015. ANSA / GIUSEPPE LAMI

Il Papa spiega concetti difficili ai bambini

E’ stata una bellissima occasione per spiegare, ai 7.000 tra bambini e ragazzi presenti, il perché delle guerre ed il significato della pace, in un modo come solo lui poteva farlo.
Un botta e risposta tra i bambini e il Pontefice, uno straordinario dialogo durante il quale, Papa Francesco, ha messo da parte il discorso preparato e risposto a braccio alle 13 domande che gli hanno posto altrettanti bambini, desiderosi di impegnarsi e condividere questo sogno di pace, tolleranza e accoglienza, tre parole difficili ma importanti. “E per aiutarci a costruire un mondo così, bisogna partire proprio dal posto che frequentiamo tutti i giorni, la scuola, hanno detto i bambini. Ognuno di noi è importante, proprio come in una fabbrica, dove il lavoro di tutti, alla fine, crea qualcosa di meraviglioso. E’ x questo che abbiamo deciso di chiamarci la fabbrica della pace”.
Il tema della semplicità del modo di parlare del Papa ha caratterizzato sicuramente l’incontro.
E’ nel suo stile, nel suo modo di pensare la tradizione radicale, espresso con un linguaggio dei sentimenti, sempre affettivo: “Amare il prossimo ci aiuta tutti a fare la pace, ad andare avanti nella pace”. Ancora una volta, l’amore è il legame con chi ci è vicino.

Papa Francesco: il Papa della misericordia

ll Papa della misericordia è una delle definizioni più comune che vengono lui attribuite, la sua è una teologia raffinata e concreta. In un tempo in cui anche le religioni vengono viste in contrapposizione, lui le legge invece come qualcosa che ci aiuta ad andare incontro all’altro, superando lo stesso confine della religione per scoprire una fraternità più grande.
“La pace non è un prodotto industriale, la pace è un prodotto artigianale, si costruisce ogni giorno con il nostro lavoro, la nostra vita, il nostro amore, la nostra vicinanza, il nostro volerci bene”.
La pratica della pace porta alla pace.

Papa Francesco parla ai bambini di concetti importanti, risponde alle loro domande con semplicità e senza fitri.

E alla domanda “Perché tanti potenti non vogliono la pace?”, la risposta è stata immediata: “Perché vivono delle guerre” e ha aggiunto: “Si guadagna di più con la guerra. Si guadagnano i soldi, ma si perde la vita, si perde la cultura, l’educazione e tante altre cose”.
Ha parlato di chi “vende le armi all’uno contro l’altro e poi anche all’altro contro il primo”. Dietro le guerre, secondo il Papa, c’è sempre anche l’industria delle armi, l’industria della morte, la cupidigia che ci fa tanto male, la voglia di avere di più, più denaro. La pace, ha proseguito, è prima di tutto che non ci siano le guerre, ma anche che ci sia la gioia, l’amicizia tra tutti, che ogni giorno si faccia un passo avanti per la giustizia, perché “dove non c’è la giustizia, non può esserci la pace”.

Maria Teresa

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