Ultima modifica 7 Novembre 2019

I rimedi per combattere la paura del buio sono tanti, e spesso basta qualche “trucco” per ristabilire la serenità, anche con l’aiuto dei personaggi dei cartoni animati più amati.

E personaggi amati come i PJ Masks, con le loro entusiasmanti avventure notturne, sono gli alleati perfetti per i genitori!

Dietro la paura del buio, che riguarda la quasi totalità dei bambini attorno ai 3 anni, inclusi quelli che non la esternano, c’è una paura ancestrale, profonda. Quella del distacco dai genitori, dell’abbandono, dell’esclusione”, commenta il pedagogista Daniele Novara, Fondatore e Direttore del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti.

Paura del buio

Non compare infatti nei primi 2 anni di vita, quando il bambino vive ancora in una sostanziale simbiosi con i genitori. Dal terzo anno di vita, invece, prende consapevolezza del buio e comincia a provare delle inquietudini che richiedono l’attivazione di dispositivi pedagogici che gli permettano di affrontare l’esperienza del passaggio dal giorno alla notte. Spesso l’alleato dei bimbi è il cosiddetto “pensiero magico”.
Prima dei 6 anni diventa possibile far parlare oggetti e animali, curare una sbucciatura con un bacino, compiere un gesto o sussurrare una parola magica per rendersi invisibile o diventare fortissimo.
Ma anche parlare e giocare con un amico immaginario o un personaggio visto in televisione.

La serie TV animata dei PJ Masks, è decisamente in sintonia con questa meravigliosa risorsa. I protagonisti sono bambini e bambine normalissimi, con le difficoltà di tutti gli altri bambini ma, quando è ora di andare a dormire, si trasformano in veri supereroi. Lo fanno all’insaputa degli adulti (che nella storia, infatti, non compaiono mai) e di notte, e così possono vincere la paura del buio, così come di altri aspetti della realtà, che a un bambino appaiono incomprensibili e minacciosi”, continua il Dott. Novara.

I PJ Masks (o Super Pigiamini), sono oggi tra i personaggi più amati da bambini e bambine tra i 3 e i 6 anni. Immedesimarsi in Connor, Amaya e Greg, bimbi che vivono vite normali di giorno, ma di notte si trasformano in Gattoboy, Gufetta e Geco e affrontano i supercriminali.
E’ facile e divertente e permette di proseguire le storie viste in televisione attraverso l’immedesimazione.

Se infatti il tempo che i più piccoli trascorrono davanti ad uno schermo deve essere limitato, i genitori possono sfruttare il gioco simbolico che i bambini attivano, stimolando la loro creatività.
Possono così costruire insieme la maschera di Gattoboy e, quando arriva la sera, indossarla al grido di “è il momento dell’eroe!”, per sentirsi un vero supereroe di fronte al buio. Oppure, cantando insieme la sigla dei PJ Masks, far capire ai più piccoli che sono in grado di affrontare qualsiasi paura.

Le strategie che si possono adottare per aiutare i bambini a vincere la paura del buio sono diverse. Ecco le principali tecniche suggerite dal pedagogista Daniele Novara.

Paura del buio

La lucina o mini torcia sul comodino.

Il metodo più banale per evitare la totale oscurità e poter così affrontare la notte senza ansie. Un dispositivo che può essere efficace per affrontare lo stato di vulnerabilità in cui il sonno li pone. Non è un caso che Gufetta sia dotata della ‘super vista’: l’idea che si possa vedere tutto dona ai bambini un senso di sicurezza.

L’oggetto transizionale.

Un oggetto, un pupazzo o un peluche, da tenere nel lettino e che, simbolicamente, consente di mantenere un contatto con il genitore. Da un certo punto di vista, è la stessa funzione svolta dai pupazzi dei PJ Masks: se rappresentano la storia vista in tv, lasciarne uno nel letto insieme al bambino si rivela una soluzione molto efficace.

La storia con una trama che si ripete.

Ascoltare una storia narrata dai genitori, specialmente della voce della mamma è un dispositivo pedagogico efficace per vincere la paura del buio. Come sappiamo infatti la voce dei genitori rassicura e tranquillizza il bambino.

In questo caso, naturalmente, basta calibrare il testo in base all’età: con i bambini più piccoli, di 2-3 anni, sono preferibili ninne nanne e brevi filastrocche.
Attorno ai 3-4 anni, invece, si possono leggere storie più complesse, come le avventure di Gattoboy, Gufetta e Geco, figure che entrano nell’immaginario del bambino aiutandolo a vincere la paura della notte.
Inoltre, ciò che infonde sicurezza in una storia è anche una trama che si ripete e che segue sempre lo stesso copione, con le figure dei buoni e dei cattivi ben definite.
Non è infatti casuale che la trama degli episodi dei PJ Masks mantengano sempre un medesimo schema narrativo.

Altre soluzioni

Sono tanti i dispositivi che si possono usare, più specifici e in sintonia con la personalità del bambino. Le stelline fosforescenti sul soffitto, un sottofondo musicale oppure, semplicemente, un bicchiere d’acqua. Ogni genitore attento saprà trovare la soluzione più adatta al proprio bambino».

I nuovi episodi di PJ Masks sono trasmessi in Italia a partire dal 14 ottobre su Rai Yo Yo (Canale 43 del Digitale Terrestre).

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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