Per chi non capisce niente di scuola.

Ultima modifica 20 Giugno 2019

Come, d’inverno, un gatto davanti al fuoco… e faccio anche le fusa

Passati  i quindici giorni di mare, sulla scrivania ricominciano a circolare i libri di scuola: nuovi, vecchi, strani.
Mi collego ad internet non solo per parlare con gli amici, ma anche per cercare interessi, spunti divertenti, novità e per studiare un po’.

Mi impallo a pensare ad un problema “intelligente” e “Mamma però ti ho detto che lo voglio il gelato, ma tu guardi l’affettatrice e non me lo dai però eh… però ” “Sì, scusa amore, gelato prima di subito”
Arriva un messaggio al cellulare “Ciao maestra, volevo solo salutarti”… non sto a dire quanto faccia la sua parte un messaggio del genere in piena estate.gatto davanti al camino

Poi, l’altro giorno, sera tardi, pallino rosso su Messenger:

“Cosa ne pensi?” E accanto un link per You tube.

Poco prima di andare a dormire, ho messo qualche secondo per realizzare. Cosa può essere?
Da chi? Da una mia alunna del passato che ho adorato, come del resto tutti quanti.
Cosa? Una canzone scritta da lei (parte di un album) e condivisa su You tube.
Perché? Ecco, qui mi sono soffermata un’ora, un’ora vera, per capire come mai, dopo tutti questi anni volesse un parere da me.

Come quando veniva a farmi vedere il suo disegno coloratobene.
Però, come dice Ligabue nella canzone Siamo chi siamo: “Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai a non aver capito, ma poi ci fu una distrazione,o forse fu un’insolazione, a dirmi non c’è niente da capire.”
E allora ho cominciato ad ascoltare la sua creazione quattro, cinque, sei volte. E poi tutti i giorni.

Che c’è da capire?

Che ogni estate, i bambini con cui hai condiviso momenti durimeravigliosiimprevedibili, e i ragazzi, che ricordi con tanta dolcezza perché la loro faccia cucciola ti si sovrappone a quella diciottenne ( eh, non ci si può fare nulla) ti dicono “Lascia perdere, non te la prendere, quello che si gioca in classe lo sappiamo noi, non si tocca con le mani, ma resta nel cuore”.

E allora queste cose non le ragiono più, me le godo, come un gatto davanti al fuoco sprofondato in un plaid, e faccio anche le fusa.
E lascio a loro il compito di rispondere a chi non capisce niente di scuola, chiunque esso sia.

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