Perchè la maestra giovane non piace?

Ultima modifica 20 Giugno 2019

 

maestraPrendete quest’articolo in maniera simpatica e personale, come spesso faccio di solito. Non me ne vogliano le maestre giovani (se mai ce ne fossero), le anziane e quelle che, come me, appartengono alla categoria dell’ “età dell’oro della maestra”.

Andiamo per ordine: “Gli insegnanti italiani sono i più vecchi del mondo. Solo 27 insegnanti su 100 hanno meno di trent’anni, per questo, l’età media Ocse è elevatissima”.

Questo è “merito” soprattutto dell’innalzamento dell’età pensionale, che rischia di sfiorare a breve quella dei 67 anni. Il professore anziano alle superiori o all’Università può piacere ed essere valido per la sua esperienza e competenza (ma, non sempre, e poi dipende se ha voglia di esercitare ancora la sua professione e come si sente), ma – permettetemi di dirlo – in una scuola dell’infanzia e in una scuola primaria il divario generazionale di 60 anni e più tra docente e alunno è veramente troppo.

E, infatti, al bambino non piace l’insegnante anziana. No, non piace. Mi dispiace, care colleghe, tanto succederà anche a me, ma i bimbi dicono di voi che la maestra «è vecchia».

E non basta mostrarsi giovanili e avere ancora lo spirito e l’entusiasmo d’inizio carriera, conoscere i termini come “Wii”, “Play Station” o “Mini quad”, per loro la maestra resta vecchia. Magari simpatica, ma sempre vecchia.

Tuttavia, mi sono accorta che neanche la maestra giovane è tanto gradita.

Per giovane intendo sotto i trent’anni, in quanto tra Università e l’attesa delle supplenze, quello è il tempo di attesa per qualche incarico. E se già maestre a scuola di quest’età sono merce rara, quelle ancora più giovani sono praticamente irreperibili.

La maestra giovane è carina, vestita bene, truccata e pettinata, soprattutto, di lunedì mattina quando la piega è ancora fresca del week end. Molto probabilmente, non ha ancora figli, ma un fidanzato, va in palestra, è al secondo, forse, terzo master e ha una laurea (ma, ora, sta prendendo la seconda) in Scienze della Formazione Primaria. Si prepara la lezione al computer, alla LIM e fa le mappe concettuali con Word.

E, allora, perché non piace? Oppure, piace poco e, comunque, non viene ricordata come “significativa”?

Forse, perché ha visto e studiato i bambini sui libri, ma non li ha ancora “toccati, manipolati” e incontrati abbastanza. Non ha figli e non si ricorda più di quando era figlia lei. Spesso fa richieste troppo adulte per un bambino. Probabilmente, perché pensa che la teoria imparata sui manuali universitari possa bastarle a fare una “bella lezione”. Ecco, il problema è “la bella lezione”.

Nella scuola primaria non si fa la “bella lezione”, nella scuola primaria bisogna essere pronti ad accettare che qualcosa non vada come si è programmato, che magari qualcosa spezzi ciò che era stato previsto, perché sono proprio i bambini, e non i concetti, i protagonisti della scuola.

E, allora, quale maestra piace ai bimbi? Quella che, come me, appartiene a quella che io definisco categoria dell’”età dell’oro della maestra”. Siamo fortunate, care colleghe, questa categoria comprende moltissime maestre, in quanto abbraccia un periodo lunghissimo.

La maestra dell’”età dell’oro” ha l’età, anno più, anno meno, della mamma. Molto spesso, ha figli e  sa bene quale strategia attuare nella maggior parte delle situazioni. Sa rendere giocosa anche la cosa più semplice e conosce lo sguardo preoccupato del bimbo, che si accorge di aver dimenticato di fare i compiti e, magari, evita di mettergli la nota concedendo, come una mamma spesso fa, una “seconda possibilità”.

Di bambini e bambine ne ha visti passare tanti, alcuni fanno già le superiori, ma si fermano e la chiamano “maestra”, quando la incontrano in piazza o al supermercato, anche se sono già donne o ragazzoni dalle voci baritonali.

La maestra dell’”età dell’oro” veste comoda, perché sa che poi dovrà sedersi per terra o sporcarsi di gesso. I bimbi si accorgono se è stata dal parrucchiere, perché spesso è un problema, tra scuola, famiglia e altre attività da seguire, anche solo farsi una doccia.

La maestra dell’età dell’oro si trucca in macchina, quando vede che il suo viso ne ha proprio bisogno e ha la borsa piena di molliche, perché porta sempre le merende ai bambini che se la dimenticano ma, nonostante ciò, è la maestra che piace di più di tutte.

Arianna Simonetti

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