Ultima modifica 20 Novembre 2019

Ploi è un pulcino di piviere che arriva al mondo con una gran curiosità e voglia di scoprire.

Un po’ come tutti i piccoli, all’inizio ha bisogno di mamma e papà per imparare a procurarsi da mangiare e ad apprendere le prime nozioni di vita.

Purtroppo però in natura vige la regola della sopravvivenza e il nostro piccolo perde il suo papà poco dopo. Questo segna un trauma per Ploi, che proprio quando deve spiccare il volo e imparare a volare, rimane bloccato dalla paura.

Ploi. L’importanza di credere in se stessi. [Recensione]

Ploi

Quando arriva il primo freddo e il suo stormo migra verso il Sud, ploi non riesce ad andare.

Comincia da qui per lui il cammino verso l’autonomia e la crescita.
Ploi infatti dovrà cavarsela da solo innanzitutto contro il freddo e la fame, poi dovrà riuscire a non diventare il pasto del gatto, della volpe e del falco. Con l’aiuto di alcuni amici che incontrerà man mano, riuscirà a raggiungere la Paradise Valley, dove i codardi che non se la sentono di migrare, trascorrono l’inverno e imparerà a volare.

Il film in uscita il 21 novembre, distribuito da Altre Storie Distribuzione, Minerva Pictures dura 86 minuti, non è troppo lungo.
La storia è semplice, a tratti sembra lenta, sebbene il pulcino si trovi nel bel mezzo delle sue avventure.

Ploi

Registi: Árni Ásgeirsson, Gunnar Karlsson
Musica composta da: Atli Örvarsson
Sceneggiatura: Friðrik Erlingsson
Produttori: Hilmar Sigurðsson, Ives Agemans

Spaventometro 0

Le scene sono molto lineari, non ci sono momenti paurosi, forse solo un po’ d’ansia per i più piccolini che si identificano con il protagonista che deve affrontare un percorso di crescita. Oppure quando il temibile falco Shadow minaccia la vita di Ploi e dei suoi amici.

Ploi

Il nostro punto di vista:

Abbiamo visto il film in anteprima con Mattia, di 5 anni e mezzo, particolarmente sensibile in alcune scene. Le paure di Ploi sono diventate le sue, più volte sono scese le lacrime, preoccupato per la sorte del piccolo pulcino.
La dura legge della sopravvivenza in natura  incombe sulla storia di Ploi.
Poi però insieme abbiamo visto che il protagonista fa del suo meglio per affrontare i pericoli e alla fine ci riesce alla grande. Credere in se stessi e avere fiducia nelle proprie capacità è fondamentale. In fondo… ttto è bene quel che finisce bene.

P.S. Se avete voglia di proporre un lavoretto a tema ai vostri figli, fate come noi, ricreate la locandina di Ploi stampandola da questo link.

37 anni, siciliana di origine ma romana di adozione. Psicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta, adoro viaggiare, ascoltare musica e perdermi nelle librerie a curiosare tra le copertine dei libri odoranti di nuovo, sperando un giorno di poterli leggere…

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