Ultima modifica 11 Novembre 2015

 

Una cena, una chiacchiera con un’amica, una persona che ho imparato a conoscere un po’ alla volta in questi ultimi tempi e il discorso, inevitabilmente va a finire proprio lì, su suo figlio, sull’autismo di cui è affetto e sulle convinzioni di una mamma, convinzioni che sono dettate dal cuore, oltre che dall’esperienza.

autismo-vaccino

“Enrica, ma tu pensi che il vaccino c’entri qualcosa con quello che ha Vittorio?”

“Eh, che domande che mi fai!? Non lo so.
Non sono in grado di risponderti, non mi sento di rispondere a questa domanda e non mi sento di dire cosa sia l’effettiva causa per cui da un periodo all’altro mio figlio ha subito un rallentamento brusco del suo sviluppo cognitivo.
Non lo so.
So che prima aveva cominciato a parlare.
Ma so anche che avevo già notato in lui quel qualcosa di strano, a prescindere del vaccino.
Non so se l’autismo è qualcosa che ti porti dietro a prescindere da subito, non so se c’è qualcosa che lo scateni, non lo so, non so se c’è un modo per evitarlo.”
Sospira.

A parlare è una mamma più che consapevole di cosa significa l’autismo, una mamma che ha fondato un’associazione ed ha dedicato la propria esistenza a sostenere le famiglie che vivono da vicino l’autismo, è una mamma più che a conoscenza delle varie forme che esistono e più che a contatto con mille realtà differenti sul territorio: vede, conosce e aiuta decine di famiglie che combattono e convivono con patologie del genere tutti i santi giorni.
Tutti i santi giorni.

E continua: “Sai, è più facile trovare qualcosa o qualcuno a cui addossare la colpa: <<è colpa del vaccino!>> e sembra che così ti senti meglio.
Ma no, non è così. Tuo figlio non te lo restituisce nessuno come avresti voluto che fosse. Tuo figlio è e rimane così, a prescindere da chi addossi la colpa di tutto.
Fa parte del tuo patrimonio genetico, non c’è niente da fare.”

“Tornassi indietro, faresti vaccinare ugualmente tuo figlio?”
Risponde immediatamente, senza nemmeno pensarci su due volte: “CERTO! Chi non vaccina i propri figli espone loro, e di conseguenza tutti noi, a pericoli ben più gravi.”

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Mamma di 3 piccole belve: Miriam, Melania e Massimo. Moglie di Marco. Meravigliosamente innamorata della vita. Social addicted e inguaribile ottimista.

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