Ultima modifica 6 Novembre 2015

“Ieri mia figlia piangeva dalla disperazione perché da qualche giorno sogna che un bambino le dice che la sua mamma biologica è morta e lei ha iniziato a crederci. Non riuscivamo a calmarla. Quanto dolore si portano dentro i nostri figli. Ho provato a farle capire che per quanto ne sappiamo dovrebbe essere viva e che comunque non dipende da nessuno di noi, che la cosa non cambierebbe nulla ma evidentemente per lei non è così. C’è sempre un grande legame nonostante tutto e tutti.
Continua a dire che il suo cuore è solo, è come se sentisse quel vuoto di cui tanto si parla e si legge…e niente riesce a colmarlo. Solo che una cosa è leggerlo, un’ altra cosa è vederlo negli occhi disperati di tua figlia.

Questo mi raccontava la mia amica ieri sera in pizzeria e le sue parole mi hanno dato l’esatta percezione di quanto molti bimbi adottivi sentano un buco nel cuore quando pensano ai genitori biologici. Certo, magari non tutti, alcuni invece vorrebbero solo dimenticare quello che hanno vissuto “prima”, ma molti di loro sentono ancora un legame profondo con quelle radici che in fondo poco conoscono.
Stare a guardare colui o colei che senti visceralmente tuo soffrire per una persona che in fondo gli ha fatto tanto male, provoca un dolore sordo in noi genitori soprattutto perché non puoi mitigarlo. Le parole servono a poco. L’unico conforto che puoi dare è la tua amorevole presenza, le tue braccia e la tua spalla su cui piangere.
In ogni caso io penso spesso ai miei sentimenti nei confronti di questi genitori, perché in fondo sono solo coloro che mettono al mondo senza poi occuparsi del frutto dei loro lombi, e mi sento travolta da una rabbia cieca….altro che gratitudine per averli messi al mondo come invece sento dire a tanti genitori ado.
Ecco, io proprio quella gratitudine non la sento!
Penso invece a cosa voglia dire pensare ad una mamma che in realtà non c’è mai stata se non per fare dei danni, ad una mamma che non ti ha voluto e che, se anche fosse morta, non potrebbe cambiare la loro vita. Eppure loro continuano ad aggrapparsi a questa idea un po’ romanzata della biologica e tocca a noi aiutarli a rendersi conto che può essere molto probabile che, se anche un giorno dovessero rintracciarla per chiederle spiegazione, le risposte potrebbero anche non essere quelle che loro sperano nel profondo del loro cuore.

Certo, non tutte le storie hanno un inizio così drammatico, a volte non vengono provocate da un abbandono, possiamo però dire che la stragrande maggioranza purtroppo iniziano così e quindi quasi tutte le coppie ado si trovano a dover affrontare questo “buco nel cuore” e credo che nessuno di noi sarà mai abbastanza preparato per vivere con il giusto equilibrio questo momento.
Credo che in quel momento, anche nel nostro cuore, si crei un piccolo grande squarcio difficile da ricucire.

Elisabetta Dal Piaz

 

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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