Ultima modifica 6 Novembre 2015
Si torna sui banchi di scuola a Peshawar, nel Pakistan nord-occidentale. Il ritorno alla normalità è difficile a meno di un mese dall’attacco del commando di taleban alla scuola pubblica gestita dai militari, una strage in cui hanno perso la vita 150 persone tra cui 134 bambini e adolescenti.
Gli studenti si mostrano coraggiosi: ‘‘Frequento il secondo anno della Scuola pubblica militare. Mia madre è rimasta uccisa nell’attacco, non ho paura di tornare a scuola e riprendere gli studi’‘, dice Syed Abid Hussain. “Non abbiamo paura di loro e dei loro attacchi, torniamo a scuola per ricevere un’educazione, è un diritto fondamentale’‘, spiega Mohammad Ali.
Innalzate le misure di sicurezza nella scuola presidiata da soldati e telecamere. In Pakistan hanno riaperto le porte la maggior parte degli istituti. Le vacanze invernali sono state più lunghe per le verifiche di sicurezza delle autorità.
Nel secondo Paese musulmano più popoloso del mondo gli attacchi dei taleban sono frequenti ma il massacro alla Scuola pubblica militare è senza precedenti. Erano le 10.30 del 16 dicembre quando si è scatenato l’inferno. “Abbiamo colpito la scuola perché l’esercito colpisce le nostre famiglie”: è stata la rivendicazione dei taleban in riferimento alle operazioni militari nella zona tribale del Nord Waziristan, non lontano da Peshawar.
Si ritorna alla normalità, quella fatta di zainetti in spalla, di compiti e di scuola. Verso un mondo più sicuro, per tutti.
Paola Lovera