Saltano gli sgravi fiscali per chi sceglie le scuole paritarie

Ultima modifica 20 Giugno 2019

La Buona Scuola stenta a nascere.

La riforma della scuola proprio non riesce a partire: prima assunzione di 120 mila precari,poi uno stop ed ora di nuovo ok. Ora è scontro sulle scuola paritarie.

La prima proposta, fatta dal Ncd, era di prevedere uno gravio fiscale (fino a 4000 euro) per le famiglie che avessero scelto l’iscrizione alle scuole paritarie per i propri figli.Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha stoppato e bloccato questa proposta perché da sempre si pone al fianco della scuola pubblica (anche se, sinceramente, fino ad ora, grandi cambiamenti non è che si siano visti).

Innanzitutto la normativa: “Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti in particolare per quanto riguarda l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola dell’infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità” (per approfondire clicca qui)

C’è da dire che non tutte le scuole paritarie sono laiche ma anche religiose: comunque i loro fondamenti sono ben espressi nel Piano del Progetto Formativo.

Le scuole paritarie sono quindi scuole statali a tutti gli effetti e secondo i sostenitori degli sgravi fiscali è assurdo che si debba pagare la libertà di scegliere la scuola pubblica migliore per i propri figli. In fondo la libertà di scelta educativa è un diritto garantito dalla Costituzione ed il Governo deve trovare un modo per garantirlo.

giannini

Anche sul sito della “Buona Scuola” (in cui Renzi invitava docenti, genitori e tutti coloro che gravitavano nel mondo della scuola a fare delle proposte migliorative) abbondano proposte in cui si vuole “poter scegliere” la scuola migliore per il proprio figlio senza costi aggiuntivi.

In fondo, dice AnnaMoniaAlfieri (autrice di una delle proposte più commentate e votate nel medesimo sito),ho già pagato la scuola con le mie tasse e devo essere libera di scegliere la scuola migliore per mio figlio. Il Governo si assuma le responsabilità di valutare le scuole pubbliche e paritarie affinché tutte siano buone scuole.

Io lavoro nella scuola pubblica, un po’ per scelta, un po’ perché mi è capitata ma non ho nulla contro le scuole paritarie e chi le frequenta, reputandole molte “buone scuole”.

Mi sento di affermare, però, che la scuola pubblica viene vista spesso male e di sentire i soliti luoghi comuni : “è piena di stranieri” (brr…),”non è un ambiente tranquillo”, “gli alunni non sono seguiti adeguatamente e non si danno le regole”.

Eppure ci sono persone validissime che danno il cuore ed anima in quello che fanno.

Mi sento di affermare che siamo sempre visti come voce di costo e si continua a tagliare fondi su fondi.

Si lavora sempre in condizioni di emergenza arrabattandosi con quel poco che si ha.

E voi cosa ne pensate?

Arianna Simonetti

 

 

 

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