Vogliamo una scuola sicura

Ultima modifica 6 Ottobre 2015

Capita che un giorno, un’amica di sempre ti chiami per raccontarti un episodio allucinante capitato alla sua piccola bambina di 7 anni. A Roma in un quartiere bene, bullismo, violenza e stupidità di giovani adolescenti su bambine. Un atto così agghiacciante che le chiedo se vuole raccontarlo sul nostro magazine online. E le parole escono da sole. Io le ho solamente trascritte

“All’uscita di scuola, uno dei tuoi figli ti racconta la sua giornata e, ad un certo punto, si rabbuia tutto e ti dice: “E poi, è successa una cosa molto brutta, mamma!”
Cosa è successo? Non voglio pressare con domande, lascio il tempo che le parole escano fuori da sole, anche se in cuor mio fremevo, perchè quell’aria così grave non faceva presagire a nulla di buono, non si trattava di una solita marachella rientrata poi con una ramanzina della maestra, era qualcosa di più. Lo sentivo.

“Mamma, eravamo in giardino. Ti ricordi la mia amica G.?”
Annuisco e dico: “Sì, certo, che carina che è!”
“Eh, stava giocando insieme ad altre amichette vicino alla rete del giardino, quella che poi vicino c’è l’altra scuola dei grandi. Ad un certo punto si avvicinano due ragazze che dicono a G. di mettere il braccio fuori e sai che fa una di quelle, mamma?”
Fremo. E a stento riesco a trattenere i peggiori pensieri del mondo.
“Le posano una cosa che brucia sulla mano e si fa una ferita. E G. si mette a piangere
Da qui, sono partite le mie domande sul dove erano le maestre, sul cosa hanno fatto dopo… eccetera.
Ero sconvolta. Incredula. In seconda elementare devo già spiegare atti del genere: stare attenti ai bulli, alla violenza… ? Possibile? Ma la scuola, dove sta? Come è stato possibile tutto questo?
Parte il tam-tam con il gruppo whatsapp della scuola. Tutti che confermano l’accaduto, anzi, è proprio la mamma di G. a metterci al corrente di tutto.

bullismo scuola sicura

Inutile dire che da questo episodio scaturirà quasi sicuramente una denuncia ai Carabinieri, perchè è grave e deve, deve, deve essere segnalato!

Non solo è grave in sè, ma è grave perchè si tratta di lesioni, è grave perchè è accaduto dentro una scuola, è grave perchè chi ha compiuto questa violenza è un ragazzina di 14 anni, più o meno, che l’avrà vista come una bravata, come qualcosa su cui riderci su, senza neanche rendersi conto di quanto stava accadendo. O forse, spero che sia così, perchè se l’ha fatto con l’intenzione di fare del male, allora è ancora più grave di quanto penso.
E’ grave perchè si sta perdendo di serenità. E’ grave perchè la cosa è accaduta senza alcun controllo.

Mi dispiace dover dire ai miei figli che frequentano quella scuola, di non avvicinarsi a quella recinzione, come se quello fosse il male, come se loro non fossero liberi di vivere la propria scuola come un ambiente sicuro e protetto. Ma gliel’ho detto. Di fatto, è così.

Scuola sicura e protetta, innanzitutto

La scuola non riesce ad arginare problemi come questi.
Atti di bullismo e, come in questo caso, di violenza fisica, accadono. E voglio veramente sperare che non siano all’ordine del giorno. Oggi è una sigaretta spenta sul dorso di una mano. Domani cosa accadrà? Non voglio pensarci. Ma bisogna fare qualcosa.

Che messaggio stiamo dando ai nostri figli se non facciamo nulla per arginare il problema, per punire i responsabili con le giuste misure che abbiamo a disposizione?
Che messaggio passa ai bambini che hanno assistito e, ancora di più, alla piccola vittima se il tutto fila liscio indisturbato?
Cosa capiranno da tutto questo? Che abbiamo paura? Che si possono commettere questi atti senza che ci siano conseguenze? Che si possa fare del male, anche ai più piccoli e indifesi, solo per il gusto di passare quei 10 minuti di noia?

Ho scritto agli organi comunali di competenza, sperando che si sveglino, ma ad oggi (a più di una settimana di distanza dall’accaduto), nessuno mi ha risposto.
Abbiamo chiamato una riunione con preside e maestre per capire come possa essere successa una cosa simile e quali sono ora le azioni che hanno intenzione di intraprendere. Perchè ci sono delle azioni previste da attuare, in questi casi, no?
Nel frattempo, una denuncia ai carabinieri da parte dei genitori della bimba, è stata fatta… ”

Arianna Orazi

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