Ultima modifica 6 Agosto 2021

Serena Rigacci giovane promessa della musica, dopo il fortunato duetto con Alkaline feat Famous Dex in Overseas e con I Know You Want Me Tonight in feat con Sean Kingston, cantautore e rapper giamaicano (di cui ricordiamo il grande successo di Beautiful Girls  e la collaborazione con i produttori italiani Takagi & Ketra cantando con Giusy Ferreri il brano Amore e Capoeira), mette a segno un altro “colpo” con Ghost Town, scritto per lei da Coke Beats che insieme a Lil Tjay la accompagnano, mettendo in risalto il suo carattere e il suo grande talento.

Pisana di nascita, cittadina del mondo per scelta, Serena con Ghost Town conferma la sua capacità di muoversi, come una “funambula” tra la musica internazionale e i grandi protagonisti del momento: perfettamente a suo agio e per nulla intimorita dalle novità.

Lil Tjay, rapper statunitense nato e cresciuto nel Bronx a New York (uno degli esponenti di spicco dell’Hip hop del momento), mette in risalto la voce di Serena che sembra nata davvero per sperimentare e navigare nel mare magnum della musica internazionale, senza paura. Serena dalla sua amata città natale, Pisa, guarda lontano e ne siamo certi, saprà sorprendere.

Ghost Town è il tuo ultimo singolo, raccontaci…
Ghost Town è una città fantasma che racconta i nostri giorni e le solitudini che abbiamo sperimentato in tempo di pandemia. Un vero parallelo, tra città deserte, ma anche la solitudine che abbiamo dentro, il senso di isolamento nel quale ci siamo chiusi.

Una canzone contemporanea, dove rivedo ciò che ognuno di noi ha vissuto in questo periodo di distanziamento e lockdown. Una solitudine, che oggi ci impedisce di distinguere la realtà e l’incontro vero, dai social e dal telefono. Oggi siamo ancora prigionieri ed è difficile, lasciare quel mondo, quel rifugio dove ci siamo ritirati. Guarda queste anime perse, è meglio che ti prenda un drink, prima che chiudano i bar, prenditi cura di te stesso – queste parole del brano riassumono perfettamente, il suo messaggio.

Secondo te le città sono ancora “fantasma”? Stiamo uscendo dall’isolamento?
Le persone ora si muovono come se non ci fosse più nessun problema, quasi a negare del tutto quello che di fatto, ha cambiato la vita di tutti e il mondo. Sono abituata a riflettere e devo ammettere, che personalmente, fatico a cancellare con un colpo di spugna la pandemia. Credo che si debba ricordare ed essere capaci di fare tesoro di questa pagina difficile della nostra storia, trasformandola in opportunità.

Nonostante sia stato difficile hai continuato a lavorare e Overseas, I Know You Want Me Tonight e Ghost Town, ne sono la riprova. Quanto è stato difficile?
Non è stato facile come per tutti, ma grazie al mio gruppo di lavoro capitanato dal mio produttore artistico, Andrea Fresu, siamo riusciti a portare avanti i nostri progetti. Certamente abbiamo perso l’opportunità di partecipazioni a festival e live, ma ce ne siamo fatti una ragione come tutti e guardiamo avanti progettandone di nuovi.

Come hai affrontato l’ennesimo confronto con un grande della musica internazionale?
L’ho cantata indossando il testo e il suo significato come se mi appartenesse. Con Coke Beats ho già collaborato per Overseas e I Know You Want Me Tonight e questo pezzo conferma la nostra compatibilità artistica. La musica è tutta ballabile, ma Ghost Town ha un sound totalmente diverso: immagino di viaggiare in auto, con la musica di sottofondo e la voglia di muovere la testa, lasciando che il ritmo accompagni il mio viaggio. Con Lil Tjay è la prima volta, ma l’incontro delle nostre due voci è davvero molto figo!

Qual è il momento migliore per la tua ispirazione?
Non c’è un motivo o un momento ideale per avere l’ispirazione. Per me funziona in situazioni di mezzo, arriva quando arriva, all’improvviso. Sto camminando e mi arriva in testa un’idea, parto dalle parole e poi cerco di lavorare sulla musica. Per provare a scrivere devo essere assolutamente da sola, quindi mi isolo in luoghi appartati e, mi concedo del tempo.

Ci dobbiamo aspettare una sterzata improvvisa da parte tua?
Amo avere un armadio pieno di tanti abiti e poterli indossare, come le tante possibilità che lascio alla mia ispirazione e alla mia musica. Ascolto tanti generi diversi e quando ascolto qualcosa che mi piace molto, mi viene la voglia di mettermi alla prova ed “entrare” in quel mondo. Ho la fortuna di lavorare con Andrea, col quale ho davvero una bella intesa. Lui riesce a canalizzare le mie energie, spronandomi quando serve, mettendo a fuoco la mia creatività. Seguiremo due strade parallele, una nazional popolare e una che proseguirà verso i mercati internazionali. In ogni caso tante collaborazioni e nuovi esperimenti.

Ha ragione Andrea Fresu a dire che continui a pensare anche in italiano? Ci sorprenderai con una canzone della nostra tradizione?
Perché no? Io amo davvero esplorare e sconfinare con la musica, per cui non ci sarebbe nulla di strano che scrivessi o interpretassi un brano in italiano. Quando capita, in trasmissioni o kermesse, spesso e volentieri mi sono esibita in cover molto diverse da questo percorso artistico che oggi mi diverte e mi fa sentire perfettamente a mio agio.

Serena quali sono i tuoi sogni ad occhi aperti?
Cantare dal vivo e fare delle belle collaborazioni, poter ballare e divertirmi con la musica.

Sta per uscire il video di Ghost Town, ci sveli qualcosa?
Abbiamo girato, con non poche difficoltà, un bellissimo video a Venezia che per la sua intrigante bellezza, ci è sembrata perfetta. Ci saranno tante riprese dall’alto a sottolineare il nostro racconto che metterà in luce anche i luoghi più suggestivi di questa città unica al mondo.

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