Richmeetbeautiful: il sito di incontri che fa discutere la Francia

Ultima modifica 31 Ottobre 2017

Avete sentito parlare in questi giorni della pubblicità che sta facendo quel sito di incontri Richmeetbeautiful  in Francia? Se non lo avete fatto ve lo raccontiamo noi.

Recentemente in Francia si è aperta una accesa discussione sul fatto che un sito di incontri dal nome richmeetbeautiful.fr si stia facendo una pubblicità sfrenata, soprattutto nei luoghi dove è certo di trovare clienti. Ovvero davanti a scuole ed università.

sito di incontri RichmeetbeautifulNe hanno parlato moltissime testate giornalistiche tra cui Le Monde.

Perché questo sito di incontri non è il classico social dove ci si iscrive alla ricerca dell’anima gemella. È, come dice d’altronde il nome (il ricco incontra la bella o la ricca incontra il bello), un sito dove ci si incontra per soldi.

Un baratto in natura.
Un sito di incontri che rasenta la prostituzione dicono alcuni, e direi anche io.

Ma andiamo con ordine. E raccontiamo del sito di incontri Richmeetbeautiful

Dicevamo che in Francia l’opinione pubblica si è indignata, a ragion veduta, perché questo sito faceva pubblicità indiscriminatamente per le strade. È una società il cui ideatore è un norvegese, ma che ha sede a Malta.
Nuovo paradiso fiscale europeo in pieno ribollire di disordini proprio a causa del governo, accusato di avere connivenze malavitose.

È un sito di Sugardating.

sito di incontri RichmeetbeautifulNon sapete cos’è? Sul sito di incontri Richmeetbeautiful c’è una bella spiegazione, anche in italiano. Che dice:

La relazione tra Sugardaddy e Sugarbaby presenta enormi vantaggi per entrambe le parti e si basa sulla fiducia, sul rispetto e sull’interesse comune.
Gli Sugardaddy sono ricchi e affermati, probabilmente hanno già moglie e famiglia, ma il loro stile di vita e la monotonia di un matrimonio troppo piatto hanno ridotto al minimo la passione e l’eccitazione. Le Sugarbaby devono partire dal presupposto che il loro Sugardaddy non sta cercando di sostituire la moglie e i figli: vuole qualcuno di bella presenza da coccolare e viziare e con cui trascorrere dei bei momenti di relax.

Poi descrive la sugarbaby.

Che è una ragazza di bell’aspetto, e soprattutto disponibile ad accompagnare il papi durante il tempo libero e condividendo il suo stile di vita glamour.

In questo reciproco scambio la sugarbaby “cerca di imparare da lui per crescere e diventare più matura, mentre racimola un po’ di denaro per pagarsi l’università.”

Basterebbe questo per far venire il voltastomaco a tutte le femministe che hanno combattuto per cancellare questo stereotipo di donna. Ma fa venire il voltastomaco anche a me che femminista non sono né per ragioni politiche né per età.

sito di incontri Richmeetbeautiful

La spiegazione continua.

Come non essere attirate da caviale e champagne su uno yacht esclusivo che naviga verso Ibiza? Dice il sito di incontri Richmeetbeautiful

E poi, come non pensare che una relazione simile sia un valore aggiunto alla vita di una sugarbaby, che imparerà così le lingue, le diverse culture, visiterà tanti posti nuovi e imparerà ad amare i diamanti?
In cambio, ovviamente queste Sugarbaby… va bene, non è neanche necessario continuare a leggere o scrivere.
Io per capirne di più mi sono iscritta. Ma poi ho capito invece che non era necessario approfondire, e mi è bastata la presentazione del social.
Perché la proposta di sugardaddy e sugarbaby è vecchia quanto il mondo.
E non è il caso di discutere oltre di quanto sia impropria la pubblicità per le strade, soprattutto con quella motivazione data sui cartelloni in Francia.

Che recita: “Hei studenti! Romanticismo, passione, e niente prestito per gli studenti. Uscite con uno sugardaddy o una sugarmama”.

Cioè prostituitevi per pagarvi gli studi.

Non andate in riviera in estate a fare i bagnini. Non provate a lavorare in un pub la sera. Neanche andate a lavare i piatti in un ristorante. Prostituitevi. Ma fatelo con classe, romanticismo e passione.

Oltre al fatto che siti del genere sono facilmente raggiungibili non solo da donne e uomini magari coscienti di quello che vogliono e fanno, ma anche da teenager, o peggio bambini di 10-12 anni che, spinti dalla fisiologica curiosità, non hanno i mezzi per realizzare quanto male possano fare certi messaggi espliciti.

C’è altro da aggiungere?
Solo un’ultima considerazione.

Che in Italia godiamo di un primato. Ovvero che questa “filosofia di vita” l’ha pubblicamente sponsorizzata anche il nostro capo di stato più longevo del dopoguerra.

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