Ultima modifica 25 Aprile 2017

Sono stanca, questi continui giorni di vacanza mi hanno messo duramente alla prova, ma questa stasera prima di rilassarmi un po’ vorrei rendervi partecipi di un fatto che ho vissuto oggi.
Solo per farvi capire, e magari per farlo capire anche a qualche ometto che ci segue, quanto siamo in grado noi donne di gestire la sofferenza fin da piccole.

Oggi pomeriggio mi trovavo in un parco di Bergamo con il mio bimbo ed una sua amichetta.
Sulla panchina del parco c’erano due ragazzine.
Una delle due piangeva sommessamente.
Era davvero triste per me vederla così.

Se mi fossi avvicinata avrei forse leso la sua intimità quindi con la coda dell’occhio la osservavo nella speranza che le tornasse il sorriso. Somigliava un po’ a mia figlia, la più grande e anche per questo attirava la mia attenzione.
Avrà avuto su per giù 16/17 anni.

donna

L’amica le parlava con un tono di voce abbastanza alto perciò ho colto che si trattava di “mal d’amore”.

Ad un certo punto la ragazzina che poco prima stava piangendo dice all’amica “mi ha scritto un messaggio, chiede come sto! Ma come vuoi che stia se mi hai mollato stamattina ?! “.
L’amica le impone di non rispondere subito ed insieme studiano la risposta ad effetto.
Si consumano 10 minuti di dramma in cui la ragazza depressa regala qualche epiteto colorito al suo ex.

Poi la sua favolosa amica incomincia a farla ridere come solo una vera amica sa fare ed ha un’idea geniale :” Frà, fotografiamoci sorridenti e con gli occhiali da sole e sotto scriviamo – come vedi faccio in fretta a dimenticare!dai Frà!! Cosa te ne frega?! Tanto lui ti ha fatto soffrire, è giusto che tu non gli dia questa soddisfazione di farti vedere triste, non cambierebbe le cose“.

Vorrei farle un applauso.
Mi sento un po’ come Tina Cipollari in questo momento.
Solo che ho due bimbi da seguire e non posso perdermi in gossip 🙂

Mi perdo un po’ dietro mio figlio e la sua amichetta che nel frattempo stanno giocando innocentemente a marito e moglie senza nemmeno litigare!  Beata innocenza…

Mi rigiro e sento Frà, che già mi è troppo simpatica, urlare:” Non ci credo che tu lo abbia fatto!!!! Ma sei fuori? Penserà che me ne sono sempre fregata!!“, ma l’amica con la A maiuscola controbatte:” Che senso ha dirgli che stai soffrendo o dimostrargli che ci tenevi? Tanto lui non si è fatto problemi a mollarti!“.

L’amica di Fra è un genio.
Ha mandato veramente la foto col messaggio.

Mi immagino il malcapitato, per modo di dire, seduto su un’ altra panchina chissà dove ad attendere una risposta piena di sofferenza e invece tiè! Beccati questa.
Ma si ragazze… la vita di una donna è già così complicata con tutto questo sentimento che ci divora che ogni tanto prendersi una rivincita è sacrosanto.

Soffriamo per il ciclo, soffriamo per il parto, dobbiamo pensare sempre a tutto noi: ai parenti che han bisogno, ai figli e la loro psicologia, alla vita quotidiana. Siamo l’anima della nostra vita e quella di tanti altri che ruotano intorno a noi. Ci prendiamo mille porte in faccia ogni due per tre. Sia che siamo mamme sia che non lo siamo.

Abbiamo sempre paura di ferire il prossimo, sempre disposte ad aiutare, a condividere.
Ci rendiamo costantemente disponibili anche quando non abbiamo nemmeno il tempo per una doccia in santa pace. Non sappiamo dire di no, negatelo se siete in grado.
Ci facciamo andare sempre bene tutto pur di vedere felici le persone che ci circondano.
Ingoiamo rospi, lacrime e spesso non dormiamo perché il batticuore prende il sopravvento. Eppure siamo magiche. Voi non lo sapevate ma siamo esseri superiori!!!!! Fin da bambine.

Io sono felice per Frà anche se non so nemmeno chi sia.
So che la sua amica si prenderà cura di lei.
E molto probabilmente sarà una di quelle persone in grado di cantare “aspetta che ti mostro il cà… che me ne fre-ga!”.
Si fa tardi. Do la mano ai due piccolini e canticchiando ci incamminiamo verso casa.
Frà non piange più, anzi! Sta ridendo.
Anime belle anche se in pena .
Inutile, siamo donne.

Elisa, mamma, piemontese, politically correct, mi piace scoprire il "vero" di ogni cosa. Ho vissuto in Spagna, lavorato anche all'estero, ma ora faccio la mamma e sono nella "cumpa" delle new mums

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